Debito

giovedì 29 agosto 2013

Lo scrittore che inventò la macchina del tempo

Жюль Верн

Sin dai tempi remoti gli uomini sognano di inventare la macchina del tempo per poter viaggiare nel passato e dare uno sguardo al futuro. I tentativi degli scienziati non sono stati coronati finora da successo. Nondimeno, in barba alla logica e alle leggi scientifiche, un uomo è riuscito a diventare un viaggiatore nel tempo.

È lo scrittore di fantascienza francese Jules Verne. È da notare che l’autore di numerosi romanzi dove sono descritte tantissime invenzioni che sono state fatte già dopo la sua morte non aveva un’istruzione scientifica. Come riuscì a vedere il futuro?
L’originalità dei romazi rese famoso lo scrittore che diventò il beniamino non solo della propria epoca. Attualmente, secondo le statistiche dell’UNESCO, i libri di Jules Veerne occupano per popolarità il secondo posto nel mondo e sono tradotti in 148 lingue. Finora chi legge i suoi romanzi ha l’impressione che l’autore stesse osservando di nascosto il nostro mondo fissando poi con la precisione di un cronista quanto aveva visto. Anche se è vero che lo scrittore non conosceva i termini scientifici del XX secolo e lo raccontava usando la lingua accessibile ai suoi contemporanei.
Ma le coincidenze impressionano ugualmente. Se paragoniamo le circostanze dei voli sulla Luna del 1969 e del 1970 con gli avvenimenti descritti nei romazi “Dalla Terra alla Luna” и “Intorno alla Luna”, risulta che gli equipaggi di Apollo 11 e Apollo 12 erano composti da tre persone ed anche a bordo nella nave spaziale di Jules Verne si trovavano tre astronauti. Ambo i cosmodromi, quello reale e quello inventato, si trovano in Florida. Lo scrittore seppe indicare persino le loro coordinate praticamente precise, e cioè la sua rampa di lancio di Stones Hill è ubicata vicino al cosmodromo reale di Cape Kennedy, da dove fu lanciato Apollo. Entrambi i voli avvennero in aprile. Lo scrittore “indovinò” persino il nome della nave spaziale: la sua Columbiade corrisponde al modulo di comado Columbia ed ha anche la stessa forma conica.
Jules Verne riuscì a calcolare che la nave Columbiade viaggiando alla velocità di 11 chilometri al secondo, ossia a circa 40.000 chilometri orari, avrebbe raggiunto la Luna in 97 ore, 13 minuti e 20 secondi, e cioè in 4 giorni. La velocità di Apollo 11 era pari a 39.000 km/ora, la nave arrivò sulla Luna in 4 giorni, 6 ore e 46 minuti. Va ricorato che il viaggio di Columbiade fu descritto da Jules Verne precisamente cent’anni prima del volo di Apollo 13 avvenuto nell’aprile 1970.
Cosa previde lo scrittore? La lista risulta imponente: l’aereo (“Il padrone del mondo”, 1904), l’elicottero (“Robur il conquistatore”, 1886), la costruzione della Ferrovia transiberiana e della Ferrovia transmongoliana (“Claudius Bombarnac”, 1892), l’aereo a vettore di forza variabile (“L’étonnante aventure de la mission Barsac”, il romazo fu terminato dal figlio dello scrittore nel 1919), la possibilità di passare per tutta la Via marittima del Nord durante una sola navigazione (“L’Épave du Cynthia”, 1885).
Nel 1994 un pronipote di Jules Verne, un tenore che cantava nell’opera, trovò il manoscritto del romanzo non pubblicato “Parigi nel ХХ secolo” (1863), la cui esistenza era stata ritenuta per molto tempo una leggenda della loro famiglia. In questo libro Jules Verne racconta del collegamento video, della televisione, descrive il metro, automobili con motore a combustione interna che vanno ad idrogeno, fax, calcolatrice ed altri oggetti comuni nel XX secolo.
Si tratta forse di semplici coincidenze? Per gli scettici è indubbiamente così. Ma noi lettori vorremmo credere che Jules Verne possedesse la capacità segreta di viaggiare nel futuro. Come lo facesse, resta ancora un enigma, ma esistono sempre possibilità di trovarne la soluzione.

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