Debito

venerdì 6 settembre 2013

La verità sul disastro del modello tedesco


di Paolo Barnard

Ecco il disastro del modello tedesco, quello che secondo i tromboni televisivi dovrebbe essere il nostro modello. Le fonti sono autorevoli. Non aggiungo commenti, se non ci arrivate da soli…

- il modello di competitività della Germania porta un solo nome: tagliare gli stipendi. Solo abbassando i redditi la Germania è riuscita a rimanere la prima economia dell’Eurozona, perché è riuscita ad esportare masse di prodotti a costi bassi. Ci hanno guadagnato in due: le multinazionali Neomercantili tedesche, e i numerini sui computer del Tesoro di Berlino. Ci hanno perso tutti gli altri tedeschi. 

- la bassa disoccupazione tedesca è una truffa: hanno creato posti di lavoro part-time, flessibili, a stipendi da miseria e senza le tutele sociali delle generazioni precedenti, e li hanno contati come occupazione. Oggi la Germania ha la proporzione più alta di lavoratori sotto-pagati, a fronte del reddito nazionale medio, di tutta l’Europa.

- la Germania ha avuto stipendi medi stagnanti e non al passo dell’inflazione per 10 anni.

- gli investimenti in Germania sono calati di continuo dal 1991, le aziende non hanno investito, e gli investimenti nelle infrastrutture pubbliche sono calati ancor di più.

- la Germania ha il tasso di giovani lavoratori con istruzione superiore più basso fra Canada, Giappone, USA, Francia, Spagna e Gran Bretagna. Berlino non ha affatto investito nelle sue università pubbliche, e nemmeno il settore privato ha fatto gran che in questo settore. 

- la sbandierata produttività della Germania pro capite è una bufala. Il PIL prodotto in Germania x ora lavorata è il più basso di tutta la media OCSE. Di fatto le aziende tedesche possono competere solo tagliando gli stipendi e producendo nell’Est europeo.

- l’ossessione tedesca per l’export ha impedito al governo d’investire in settori di infrastrutture, istruzione e tecnologia, penalizzando proprio gli stipendi medi dei tedeschi.

- la Germania si è ficcata in una dipendenza totale dalla domanda di altri Paesi per i suoi prodotti, soprattutto dipende dai capricci della Cina, e questo ha paralizzato la ricchezza della sua classe lavorativa.

Questa è la verità del tanto sbandierato modello tedesco, nel nome del quale gente come Monti o Letta stanno devastando l’Italia. Non so come dirlo, ma veramente il livello dell’informazione che i media italiani vi forniscono non è neppure al livello di… di… bè, vorrei usare un termine moderato, e scelgo questo: spazzarcisi il culo. 

* dati da OCSE, German Institute for Economic Research e Peterson Institute for International Economics

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