Debito

mercoledì 23 aprile 2014

Arrivano 29 sementi “open source”. Sono riseminabili e non possono essere brevettate


Sementi di ortaggi e di cereali non brevettate e non brevettabili. Negli Stati Uniti vengono rese disponibili in questi giorni 29 varietà di zucchini, zucche, cavolo nero, orzo, farro, insalata, carote, peperoni, orzo eccetera riseminabili e gratuite come il software open source: nel senso che chi le usa si impegna a non trasformarle in un prodotto su cui detiene i diritti commerciali. Idem per le eventuali nuove varietà da esse derivate.

Si tratta di un evento in grado di modificare – almeno potenzialmente – le regole che negli ultimi decenni presiedono alla produzione del cibo: ossia il netto predominio delle varietà ibride create dalleaziende sementiere. Le sementi degli ibridi sono da acquistare (e da pagare) ogni anno dal momento che le piante figlie non mantengono le caratteristiche delle piante madri: in questo senso si tratta di varietà non riseminabili, al contrario di quelle che vengono dagli Stati Uniti e che sono disponibili per la spedizione anche in Italia.
Per avere le sementi bisogna pagare (25 dollari, circa 18 euro, per un assortimento di 15 varietà) ma è un investimento che si fa una tantum, data appunto la riseminabilità: esattamente come ai tempi dei nonni e dei bisnonni. Il progetto si chiama Open Source Seed Initiative, ha l’appoggio dell’Università del Wisconsin ed è nato tre anni fa ad opera di contadini e di organizzazioni non governativepreoccupate per la riduzione delle sementi prive di diritti commerciali.
Non è vietato vendere le sementi “open source”, ma in pratica esse non hanno valore commerciale: chi acquista – per dire – una di queste zucche, uno di questi peperoni vi trova dentro i semi da cui può trarre un nuovo raccolto.
L’obiettivo è di creare una sorta di mondo parallelo rispetto a quello delle varietà su cui le aziende detengono diritti: mettere a disposizione del materiale genetico ulteriormente migliorabile ad opera di chi vorrà impegnarsi nella selezione e che continuerà a rimanere, anche in quel caso, di pubblico dominio.
Le sementi “open source” possono essere l’ideale per chi coltiva un orto domestico. Il problema, semmai, è che con i cavoli, l’insalata ed il farro non si sfama il mondo. Al momento, fra le sementi non brevettabili non figurano grano, mais, riso, soia: i pilastri della produzione del cibo e dell’industria sementiera.

La NASA e il paradosso dei due gemelli


L’influenza determinante della massa sullo scorrere del tempo. La NASA inizia a sperimentare i viaggi nel tempo? Oppure si prepara ad una missione umana interstellare? 


La NASA e la Relatività ristretta di Albert Einstein
La NASA si sta apprestando a eseguire un affascinante esperimento di fisica che ha lo scopo di sperimentare un fenomeno di “salto temporale” su due astronauti attraverso la manipolazione del tempo secondo quanto previsto dalla teoria della Relatività di Albert Einstein.
Nel 1905 il fisico tedesco aveva formulato la sua teoria sulla Relatività ristretta che si basava su due postulati. Uno riferito alla prospettiva soggettiva del ricercatore con cui vengono osservati i fenomeni naturali e l’altro con l’affermazione che la velocità della luce (300.000 km al secondo) costituisce una costante universale e rappresenta un limite della velocità di ogni altro oggetto indipendentemente dalla sorgente.

Ad esempio, se per ipotesi si sommasse la velocità di due astronavi che si allontanano tra di loro alla velocità prossima della luce, il risultato non sarà mai superiore alla velocità della luce.
Un fenomeno inspiegabile se valutato con il luogo comune con cui siamo abituati a convivere nel nostro universo sensoriale, ma che rivela la reale architettura dell’universo in grado di attribuire, per via logica, al tempo e allo spazio valori relativi.
Soprattutto Einstein, con la teoria della Relatività, ha voluto dimostrare che non esiste un tempo assoluto identico in tutto l’universo, ma lo scorrere del tempo dipende dal sistema di riferimento nel quale viene misurato. Ovvero quello che succede qui adesso sulla Terra non è simultaneo a quanto accade sul Sole o sulla Luna.
In effetti non esiste sincronicità temporale nell’universo poiché il tempo è soggetto all’influenza delle masse esistenti nello spazio e la velocità della cosiddetta “Freccia del tempo” muta continuamente in ragione di questo fenomeno.
Inoltre, la teoria relativistica prevedeva che un oggetto che si trovasse ad andare alla velocità prossima a quella della luce aumenterebbe la sua massa tanto da rallentare sensibilmente, anche in questo caso, lo scorrere del tempo. Un fenomeno già verificabile in un acceleratore di particelle. Una qualsiasi particella sub nucleare che fosse fiondata a velocità prossima di quella della luce potrebbe aumentare la propria massa sino a rallentare il suo tempo di decadimento altrimenti conosciuto in tempi più accelerati.
Il tempo è soggetto all’influenza delle masse. Una particella subatomica lanciata in un “Collider” a velocità prossima a quella della luce vede aumentare la sua massa e il tempo del suo decadimento rallenta. Se si stabilizzasse potrebbe divenire un mini buco nero
Più siamo vicini alla superficie della Terra, e quindi alla sua massa, e più lentamente scorre il tempo. Più ci allontaniamo dalla massa del pianeta e più il tempo scorre veloce. Il tempo a bordo di un satellite scorre più veloce di quello riscontrabile su un prato sulla Terra.

Il “paradosso dei due Gemelli”
Le premesse della teoria relativistica consentirono, nel 1937, al fisico francese Paul Langevin di formulare il cosiddetto "Paradosso dei due gemelli”.
Il “Paradosso dei gemelli” è una delle componenti più avvincenti della teoria della Relatività. Il fisico aveva ipotizzato il caso di due gemelli, uno che partiva verso lo spazio a bordo di una astronave che avrebbe viaggiato alla velocità di 260.000 km al secondo per raggiungere una stella posta alla distanza di 45 anni luce. L’altro che rimaneva a terra ad aspettare.
Entrambi i gemelli al momento della partenza avevano ciascuno 20 anni di età. Ma quando l’astronave sarebbe ritornata, dopo molti anni, i due gemelli non sarebbero stati più eguali. Al loro incontro non avrebbero avuto più la stessa età.
Il tempo risulterebbe trascorso in maniera dif­ferente per ciascuno di loro. Il gemello astronauta avrebbe 48 anni di età, mentre per quello rimasto sulla Terra il tempo trascorso risulterebbe di ben 102 anni.
Questo fenomeno, che sfugge al luogo comune con cui siamo abituati a vivere ordinariamente, sarebbe dovuto a quanto prevede la teoria della Relatività. A causa della velocità dell'astronave, prossima a quella della luce, la sua massa sarebbe aumentata a dismisura rallentando di conseguenza il tempo di bordo sino a differenziarsi sensibilmente da quello rilevato sulla Terra alla partenza dell’astronave.

Curiosità storiche dell’antico mondo celtico
L’effetto temporale sull’uomo suggerito dal paradosso dei due gemelli non è nuovo. Le menti speculative dell’antico druidismo celtico avevano già inserito l’evento nell’esperienza umana del tempo.
Abbiamo il caso della leggenda dell’eroe mitico Ossian o Oisin, “l’eroe che viaggiò attraverso il tempo”. Una leggenda che, curiosamente, cita ante litteram il postulato einsteniano degli effetti della massa sul tempo con l’esempio dei due gemelli che si ritrovano ad avere differenti età biologiche dopo che uno dei due era partito su una astronave che viaggiava a velocità subluminale. Ossian, innamoratosi di Niamh, una principessa celeste, salì su una nave di cristallo per viaggiare attraverso il cielo sino a Tir Nan Og, il paese dell'eterna giovinezza.
Il “Paradosso dei due gemelli” teorizzato in base alla teoria della Relatività ristretta enunciata da Einstein. Uno dei due, dopo aver viaggiato a una velocità prossima della luce, al suo ritorno risulterebbe più giovane del suo gemello rimasto sulla Terra
Secoli dopo Osin, avendo nostalgia della sua terra, ritornò dal suo popolo, ma le cose durante il tempo da lui passato a Tir Nan Og erano cambiate: i cristiani avevano scacciato da secoli gli antichi Dei. La leggenda dice che San Patrizio, impietosito dalla nostalgia del povero Osin per il suo mondo perduto, divenne suo amico e si fece raccontare tutte le storie riguardanti i suoi antenati. Cercò anche di convertirlo, ma Oisin desistette e visse ancora molti anni, conservando la memoria perduta delle tradizioni del suo popolo nei propri canti e poemi.
Possiamo ancora citare, tra gli altri racconti celtici, il mito a tema “temporale” di re Herla che, anche lui, “viaggiò attraverso il tempo”.
La leggenda narra che Herla, arcaico re dei più antichi Bretoni della terra di Bretagna, fu avvicinato dal re degli Inferi. Questi era vestito di scuro, aveva la testa grandissima e sembrava un pigmeo per via della sua bassa statura, che non superava quella di una scimmia.
Il misterioso personaggio invitò il re bretone a raggiungere il suo mondo per partecipare ai festeggiamenti delle sue nozze. Dopo un anno re Herla si mise in cammino, accompagnato da una nutrita scorta di cavalieri, guidato dal pigmeo. Giunti ad una altissima rupe entrarono in una lunga cavità costellata da lumi (un wormhole ante litteram?). Giunto in un palazzo simile a quello del dio Sole vennero celebrate le nozze e quindi il re Herla prese congedo per ripartire carico di doni e passando ancora una volta per il lungo cunicolo ritornò sulla Terra.
Uscito dal cunicolo alla luce del sole ed al proprio regno, re Herla incontrò un vecchio pastore e gli chiese notizie della regina sua moglie, ma il contadino guardandolo con stupore rispose che capiva a stento la sua lingua perché lui era Sassone e parlava male il bretone. Aggiungendo che la regina apparteneva alla leggenda popolare e che era ormai da più di duecento anni che i Sassoni avevano conquistato le terre in cui si trovavano in quel momento.

Il paradosso e la verifica con gli orologi atomici
Il paradosso dei due gemelli non rappresenta solamente l’esito virtuale di una teoria matematica che porta alla sua enunciazione. Infatti, nel tempo, sono stati eseguiti anche esperimenti basati su una precisa strumentazione che hanno dimostrato la sua realtà fenomenica e che quindi hanno convalidato teoria della non sincronicità degli eventi che era stata predetta da Einstein.
Negli anni ‘60 in Italia venne condotto un esperimento per verificare il fenomeno di rallentamento del tempo in rapporto all’azione delle masse gravitazionali applicando l'effetto Mossbauer, che consente di utilizzare i nuclei atomici come orologi estremamente precisi.
Due orologi atomici dopo essere stati tarati sullo stesso tempo vennero separati. Uno fu portato in cima al Cervino, in Piemonte, l'altro rimase in attesa in la­boratorio.
Mark Kelly durante la conferenza al CERN di Ginevra documentata da Shan Newspaper
Quando, al termine dell'esperimento, i due orologi furono messi a confronto, quello tenuto in vetta risultò essere in anticipo di qual­che miliardesimo di secondo rispetto a quello lasciato al livello del mare. Ovvero in cima alla montagna il tempo scorreva più veloce.
Nel 1972, negli USA, venne ripetuto l'esperimento con altri due orologi atomici all'idrogeno. Uno di questi venne caricato su un aereo mili­tare che si alzò per volare per alcune ore ad alta quota, mentre l’altro rimase nel laboratorio dei tecnici in attesa.
Quando fu riportato a terra, l'orologio aveva anticipato di un miliardesimo di secondo il suo gemello lasciato a terra. Risultò evidente che a bordo dell'aereo, lontano dalla mas­sa della Terra, il tempo era scorso più velocemente di quanto era avvenuto al suolo.

L’esperimento attuale della NASA
La NASA non ha ovviamente la possibilità di far viaggiare un’astronave a una velocità prossima a quella della luce, ma ha disposizione nel suo organico due astronauti gemelli, Scott e Mark Kelly, che può utilizzare per attuare un esperimento che possa comunque verificare gli effetti della teoria relativistica di Einstein sugli esseri umani.
È previsto che nel marzo del 2015 uno dei due, Scott Kelly, raggiungerà il cosmonauta russo Mikhail Kornienko sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, per una missione della durata di un anno. L’astronauta Scott Kelly si troverà a viaggiare in orbita per 365 giorni alla velocità di 27 mila chilometri orari, ad una altezza posta tra i 278 km e i 460 km lontano dalla Terra e quindi fuori dall’effetto di rallentamento temporale dovuto alla sua massa gravitazionale.
Suo fratello Mark resterà invece, per tutto il tempo dell’esperimento, sulla superficie della Terra.
Alla fine della missione i due gemelli si ritroveranno nuovamente insieme e la NASA dovrà accertare se sono ancora fisiologicamente identici, confermando, ancora una volta, la teoria einsteniana.
La NASA spera di ricavare dall’esperimento anche altre varie conoscenze utili sulle modifiche che un organismo subisce in una lunga permanenza nello spazio.

La verifica dell’invecchiamento dell’astronauta in orbita
“Per la prima volta”, ha detto Craig Kundrot, dello Human Research Program della NASA, ”faremo esperimenti su due individui che sono geneticamente identici e li studieremo a fondo, dal livello biomolecolare a quello psicologico”.
Uno dei dieci esperimenti della NASA in programma prevede di somministrare contemporaneamente ai due gemelli un vaccino anti influenzale e capire meglio perché il sistema immunitario si indebolisce in orbita. Un altro test riguarderà la visione ottica, dato che gli astronauti nella Stazione non riescono più ad usare gli occhiali che andavano bene sulla Terra.
Verranno studiati anche i batteri che favoriscono la digestione, facendo mangiare ai due gemelli lo stesso cibo.
I cinque astronauti della ISS al CERN di Ginevra (dal reportage di Shan Newspaper)
L’ultimo esperimento, riguardante in specifico la verifica del paradosso einsteniano, sarà riferito all’esame dei telomeri del DNA, le parti terminali del cromosoma, dei due gemelli messi successivamente a confronto. L’accorciamento dei telomeri è messo in relazione all’invecchiamento degli esseri umani. Nello spazio il decadimento dei telomeri dovrà risultare più accelerato, pertanto quando Scott tornerà sulla Terra risulterà certamente essere più vecchio di Mark.
Se così sarà, come ci si aspetta, ancora una volta verrà data conferma alla teoria della non sincronicità degli eventi nello spazio enunciata da Albert Einstein.

Perché la NASA si occupa di questo esperimento?
Ma perché la NASA vuol fare una ricerca sulla manifestazione del Paradosso sugli esseri umani? Solamente curiosità scientifica fine a se stessa? Oppure c’è dell’altro?
La NASA si prepara forse a studiare la possibilità dei viaggi nel tempo utilizzando l’alterazione del flusso temporale che si sta prospettando negli esperimenti effettuati negli acceleratori di particelle degli scienziati di tutto il pianeta che stanno aumentando sempre più le loro capacità elettromagnetiche?
Del resto, costruire una “macchina del tempo” non sembra più appartenere al dominio della sola fantascienza. Oggi molti ricercatori moderni delle varie università di ricerca sono convinti che sia possibile costruirla, almeno sul piano teorico. Alcuni vanno anche più in là.
È questa idea lo statunitense Kip Thorne, noto negli ambienti scientifici per aver scritto un poderoso trattato sulla relatività, che suggeriva l’utilizzo della massa di un buco nero per consentire agli astronauti di viaggiare perlomeno verso il futuro.
Condividono la sua tesi gli astrofisici statunitensi Ulvi Yurtsever e Michael Morris e l’équipe di ricercatori francesi del Centro Nazionale di Ricerca Scientifica di Meudon presso Parigi.
Si aggiunge a questa convinzione anche lo scienziato inglese Stephen Hawking, secondo il quale viaggiare nel tempo oggi non è più un’utopia, né una semplice speculazione filosofica, ma è solamente una questione di fondi finanziari da destinare all’impresa, lasciando anche intendere che probabilmente qualche gruppo di ricerca governativo americano è già al lavoro sul tema.
Due scienziati israeliani, Amos Ori e Yakir Aharonov dell’università di Tel Aviv, hanno proposto la possibilità di mettere a punto concretamente una macchina del tempo utilizzando un mini buco nero da costruire in laboratorio a mezzo di un Collider. Il buco nero non dovrebbe avere necessariamente grandi dimensioni, ma avrebbe egualmente la capacità di sovvertire il flusso unidirezionale della “Freccia del Tempo” e quindi consentirebbe a una capsula temporale e ai suoi “crononauti” di spostarsi, a piacere, avanti e indietro attraverso le epoche. E non solo attraverso il tempo, ma consentirebbe anche di spostarsi rapidamente da una stella all’altra dello spazio accorciando istantaneamente le distanze esistenti.
E se la NASA stesse invece pensando di organizzare una missione interstellare umana nello spazio?
Il progetto di una nave interstellare della NASA dotata di propulsori Visimr destinata a portare astronauti sino alle più vicine stelle della Terra. La propulsione al plasma consentirebbe di coprire in breve tempo grandi distanze dello spazio
Tutto porta a pensare che una missione spaziale dalla Terra destinata a raggiungere una stella, anche verso una di quelle che sono in prossimità del nostro pianeta, sia molto più complessa e difficoltosa rispetto a quella sulla Luna delle missioni Apollo, e che possa comportare grandi sacrifici tra i componenti degli equipaggi che vi parteciperanno, prevedendo un viaggio che richiederebbe, tra andata e ritorno, molte decine di anni di permanenza nello spazio.
Ma questo ad oggi sembrerebbe essere un problema facilmente sormontabile. Nel 2000 venne avviato da parte di Franklin Chang-Diaz un progetto definito “VASIMR”, ovvero Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket, che prevedeva la realizzazione di un nuovo tipo di propulsore, non più basato sulla combustione di propellente ordinario, ma sull’emissione a impulsi di getti di plasma. Con un propulsore VASIMR si potrebbe andare sino alla più vicina stella, rimanerci in orbita e ritornare sulla Terra in un periodo massimo di tre-quattro anni in totale.
Il primo propulsore ionico operativo fu costruito da Harold R. Kaufman nel 1959 presso le fabbriche della NASA nel Glenn Research Center. Era simile al disegno generico di un propulsore ionico a griglia elettrostatica che usava mercurio come carburante. Durante gli anni Sessanta seguirono i test suborbitali del motore che nel 1964 venne mandato in volo suborbitale sulla SERT-1, la “Space Electric Rocket Test 1”. Il motore a spinta ionica funzionò con successo per 31 minuti nello spazio per poi ricadere sulla Terra.
Tuttavia, la tecnologia spaziale da allora è evoluta. Nel 2003 l’agenzia spaziale giapponese ha inviato la sonda Hayabusa nello spazio profondo sino alla fascia degli asteroidi, dotata della spinta di ben quattro motori ionici allo xeno, generati da microonde ECR e un materiale in carbonio composito per la griglia di accelerazione resistente all’erosione. La sonda giapponese ha raggiunto e fotografato con successo l’asteroide 25143 Itokawa, rimanendovi in prossimità per molti mesi raccogliendo campioni e varie informazioni.
E per la cronaca, proprio in questi ultimi tempi, si stanno ultimando dei prototipi ufficiali di propulsori VASIMR che l’azienda commerciale Ad Astra sta vendendo alla NASA, da destinare alla ISS per aiutarla nella sua stabilizzazione orbitale. La ISS infatti deve continuare a correggere la propria orbita per non precipitare sulla Terra, con un grande dispendio di carburante e di denaro. I propulsori VASIMR consentiranno di svolgere la stessa missione, ma con maggiore efficienza e con costi infinitamente inferiori.

L' EFFETTO - STRANAMORE: COME CI STANNO CONVINCENDO AD ACCETTARE UN' ALTRA GUERRA MONDIALE

strangelove

DI JOHN PILGER

Il genio del film di Stanley Kubrick è che ha rappresentato con precisione la follia e i pericoli della guerra fredda. La maggior parte dei personaggi sono basati su persone reali e maniaci veri. Oggi non c’è niente che equivalga a  Stranamore, perché la cultura popolare ormai guarda quasi esclusivamente dentro la propria vita interiore, come se l'identità personale fosse lo spirito della morale dominante e la satira, quella vera, supera la realtà; ma i pericoli restano gli stessi. L'orologio nucleare è rimasto fermo a cinque minuti a mezzanotte e sventolano ancora le stesse "false flag" con gli stessi obiettivi dettati dallo stesso "governo invisibile", come spiegò Edward Bernays, l'inventore delle pubbliche relazioni, quando descriveva cos'è la propaganda moderna.
Nel 1964, l'anno di Stranamore, la "false flag" era il "missile gap". Allora per poter produrre più armi, ancora più potenza nucleare e per perseguire una politica di non-dichiarata supremazia, il Presidente John Kennedy approvò la linea di propaganda proposta dalla C.I.A, che convinse l’opinione pubblica che l'Unione Sovietica era molto avanti nella produzione di missili balistici intercontinentali rispetto agli USA. Questa  notizia riempì le prime pagine e si inventò la "minaccia russa". In realtà, gli americani erano tanto avanti nella produzione di missili balistici intercontinentali che i russi non avrebbero mai potuto raggiungerli. La guerra fredda si fondò in gran parte su questa bugia.
Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, gli USA hanno circondato la Russia con basi militari, aerei da guerra nucleari e missili, come parte del "progetto di allargamento NATO". Rinnegando la promessa USA fatta al Presidente dell'Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov, nel 1990 che la Nato non si sarebbe più estesa nemmeno "di un pollice verso est", la Nato però ha fatto di tutto per riprendersi l'Europa orientale. Nel Caucaso sovietico sono presenti le forze militari della NATO più massicce dalla seconda guerra mondiale.
Lo scorso mese di febbraio, gli USA hanno messo a punto uno dei loro favolosi "colpi per procura" contro il governo dell'Ucraina, regolarmente eletto; le truppe d'assalto però, stavolta, erano fasciste. Per la prima volta dal 1945 un partito nazista, apertamente antisemita ha preso il controllo delle aree chiave del potere statale in una capitale europea. Non c'è stato un solo leader dell'Europa occidentale che abbia condannato questa rinascita del fascismo sui confini della Russia. Trenta milioni di russi morirono quando i nazisti di Hitler invasero il loro paese e questi erano appoggiati dall'esercito ribelle ucraino, l'UPA, che si rese responsabile di tanti massacri di ebrei e polacchi. L'UPA era il braccio armato che ispira oggi il partito Svoboda.
Dal putsch di Washington a Kiev - e la risposta inevitabile di Mosca nella Crimea russa, per proteggere la sua Flotta del Mar Nero - la provocazione e l'isolamento della Russia hanno sostituito nelle notizie la "minaccia russa" ( del 1964).
E' una propaganda fossilizzata (sempre la stessa, ma funziona). Il Generale Breedlove, dell’ US Air Force che gestisce la NATO in Europa – per non essere da meno - ha dichiarato di essere in possesso di immagini che mostrano truppe russe di 40.000 uomini che sono "ammassate" sul confine con l'Ucraina. La stessa affermazione che fece Colin Powell, quando disse di avere delle fotografie di armi di distruzione di massa in Iraq. Quello che è certo è che quegli avvoltoi che girano intorno a Obama, quelli che hanno provocato lo sconsiderato colpo di Stato in Ucraina e che hanno fatto scoppiare una guerra civile, hanno attirato Vladimir Putin in una trappola.
Ancora nella scia di una furia che continua da 13 anni, quella furia che cominciò in Afghanistan, ben dopo che Osama Bin Laden era fuggito, quella che poi sempre con una "false flag" ha distrutto l'Iraq, quella che ha inventato la "canaglia nucleare" dell'Iran, quella che ha consegnato la Libia ad una forma di anarchia hobbesiana e che ha sostenuto gli jihadisti in Siria , gli Stati Uniti hanno trovato finalmente una nuova guerra fredda per concludere la loro campagna mondiale di omicidi e terrore, fatta adesso con l'uso dei drone.
Un Piano d'azione per l'adesione alla NATO ( MAP) – orchestrato direttamente dalla stanza della guerra di Stranamore - è stato un regalo del generale Breedlove alla nuova dittatura in Ucraina. Un "Attacco a Tridente" porterà le truppe USA sul confine russo dell'Ucraina e una " Brezza di Mare" metterà navi da guerra americane a vista nei porti russi. Allo stesso tempo, i giochi di guerra della NATO in tutta l'Europa orientale serviranno ad intimidire la Russia.
Non è difficile immaginare quale sarebbe stata la reazione se questa follia fosse avvenuta a ruoli invertiti ! 
Se tutto questo fosse successo sui confini dell'America. Potrebbe essere una battuta del Gen. "Buc" Turgidson.

E poi c'è la Cina. Il 24 aprile, il Presidente Obama inizierà un tour in Asia per promuovere il suo "Pivot in Cina" . L'obiettivo è quello di convincere i suoi "alleati" nella regione, principalmente il Giappone , a riarmarsi e a prepararsi per una eventuale possibilità di guerra con la Cina . Entro il 2020, quasi i due terzi di tutte le forze navali statunitensi in tutto il mondo saranno trasferite nella zona Asia-Pacifico. Dopo la seconda guerra mondiale, questa è la più grande concentrazione militare in quella vasta regione.

In un arco che si estende dall'Australia al Giappone, la Cina dovrà affrontare i missili e bombardieri nucleari USA. Una base navale strategica è in costruzione sull'isola coreana di Jeju a meno di 400 km dalla metropoli cinese di Shanghai, il cuore industriale dell' unico paese il cui potere economico sta per superare quello degli Stati Uniti. Il " Pivot" di Obama è stato progettato per minare l'influenza della Cina nella regione. È come se fosse cominciata un’altra guerra mondiale, ma con altri mezzi.

Ma questa non è una fantasia di Stranamore. Il Segretario alla difesa di Obama, Charles " Chuck" Hagel , è stato a Pechino la scorsa settimana per consegnare un avvertimento minaccioso: la Cina, come la Russia, potrebbero trovarsi isolate e in pericolo di guerra se non si piegheranno alle richieste degli Stati Uniti. Si è fatto un paragone tra l'annessione della Crimea con la ben più complessa disputa territoriale che ha in atto la Cina con il Giappone su delle isolette disabitate nel Mar Cinese Orientale.
"Non puoi andare in giro per il mondo” - ha detto Hagel con la faccia seria - "violando la sovranità delle nazioni con la forza, la coercizione o l’intimidazione".Come se tutto quel massiccio movimento di forze navali e di armi nucleari americane in Asia, fossero "un segno di assistenza umanitaria che l'esercito statunitense si sta preparando ad elargire".
Obama adesso è alla ricerca di un buco nel budget che permetta di arrivare a possegere ancora più armi nucleari del massimo storico raggiunto durante la guerra fredda: appunto l'era di Stranamore . Gli Stati Uniti proseguono con la loro eterna ambizione di dominare il continente eurasiatico, quella terra che si estende dalla Cina all'Europa: è un "destino scintillante"  che bisognerà realizzare con la forza.

Fonte : http://www.lewrockwell.com     
19.04.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione Bosque Primario.

Proteine – Da dove le ottengono i vegetariani, vegani e crudisti?


Proteine – Da dove le ottengono i vegetariani, vegani e crudisti?Tratto da http://ildragoparlante.com/2014/03/31/proteine-da-dove-le-ottengono-i-vegetariani-vegani-e-crudisti/
Da dove ottengono le loro proteine atleti come Seba Johnson (atleta vegana, attrice e scrittrice), Rob Bigwood (atleta vegano, braccio di ferro Pro), George Hackenschmidt (the Russian Lion – Wrestler vegano/crudista)?
O ancora attori famosissimi come Pamela Anderson, Tommy Lee, Natalie Portman, Anne Hathaway, Brad Pitt?
George Hackenschmidt, con un peso di 220libre (circa 100kg), ha girato il mondo, in competizione con i piú grandi wrestler del suo tempo. Secondo il Dr. George R. Clements, la sua dieta consisteva in:
Colazione – Lattuga e 5-6 noci brasiliane
Primo pasto – Frutta fresca
Secondo pasto – Verdura fresca cruda
Come ha potuto questo grande wrestler costituire e mantenere la sua potenza e muscolatura?
A richiesta di qualche e-mail, e notando la confusione in svariati blog, ho deciso di pubblicare un articolo sulle proteine. Premetto che questo è un pezzo che ho scritto per il mio prossimo libro, probabilmente intitolato “In forma fino a 100 anni”. Ovviamente non c’è copyright, perché non è stato ancora pubblicato, ma confido che l’uso di queste informazioni – cosí scritte come a seguire – si considerino a stretto uso personale.

Tema “proteine”. Che tema ricco di confusione e straniamento. C’è chi dice che dobbiamo consumare tutte le proteine ad ogni pasto, alcuni professionisti sono preoccupati specialmente per quegli amminoacidi essenziali che il corpo non puó sintetizzare da solo e che quindi dobbiamo assumere attraverso l’alimentazione, ci sono poi i sostenitori della Low-Carb, della dieta Atkins, secondo i quali dovremmo mangiare puri alimenti proteici.
Vorrei cominciare usando il nostro buon senso.
Facciamo riferimento al regno animale: osserviamo per esempio l’elefante, il toro, la mucca, il rinoceronte, il cavallo o il gorilla, probabilmente gli animali piú forti al mondo. Che cosa mangiano? Prodotti che provengono dal regno vegetale. Questo non vuol dire che dobbiamo mangiare erba o germogli di bambú per fabbricare muscoli come quelli del toro o del gorilla; ovviamente il corpo degli animali sopraindicati si è evoluto e sviluppato in modo da ottenere il miglior vantaggio da un certo tipo di prodotti, foraggio per le mucche ad esempio. Noi siamo animali vegetariani, fruttariani secondo gli antropologi. Il nostro DNA è per il 98% simile a quello delle scimmie. E che cosa mangiano queste? Si alimentano principalmente di frutta (amano le banane!), qualche ortaggio, se lo trovano, e a volte (solo alcuni tipi peró!) di qualche insetto, ragno o verme che sia. Questo ve lo posso confermare, visto che ho vissuto a stretto contatto con diversi tipi di scimmie in Bolivia. Scimmie magre all’apparenza (quasi anoressiche diremmo noi), ma che forza! E soprattutto, che agilitá! Da farci vergognare. Quindi mi viene naturale intendere che una muscolatura (e salute) perfetta non puó altro che derivare dal cibo al quale siamo biologicamente adattati. Questa regola vale per il cavallo, la mucca, il rinoceronte. E quindi diamo all’uccellino i semi, alla mucca il prato, germogli di bambù e frutta al gorilla, frutta, vegetali e qualche insetto alle scimmie cappuccine e per noi? Beh, in teoria della frutta, qualche verdura e foglia d’insalata, un po’ di frutta secca, dei germogli e qualche seme commestibile dovrebbe bastare – per avere un fisico perfetto.
Ovviamente c’è talmente tanto interesse nel farci credere che dovremmo mangiare la carne di mucca, di vitello, di maiale, di capra, di coniglio, di cavallo, di pollo, di gallina e bere litri di latte vaccino, e mangiare centinaia di tipi di formaggi diversi, e mangiare milioni di uova all’anno. E sapete una delle maggiori argomentazioni per sostenere queste industrie e i loro interessi? Abbiamo bisogno di proteine! Una delle maggiori ragioni per le quali mangiare carne, uova o bere latte è proprio per la loro composizione di proteine – assomigliano di piú a quelle umane, ci dicono. Beh, questa è anche un’ottima argomentazione a favore del cannibalismo! Se questa contesa fosse vera, allora tutti gli animali della terra farebbero bene a mangiare i propri simili, giacché le proteine sono identiche.
C’é talmente tanta comprovante sui vantaggi dell’alimentazione vegetariana che gli igienisti fanno difficoltá a capire come cosí tante persone intelligenti possano ignorare l’evidenza schiacciante contro l’uso della carne in una dieta salutare. Ma qui non si vuole discutere sul fatto “è giusto mangiar carne o meno”, di questo ne discuteró in un altro articolo.
Il tema proteine preme a molte persone, specialmente ai vegetariani, ai vegani, ai crudisti perché sono stati terrorizzati dalla propaganda, dagli amici, dai parenti. É vero o no che quando si parla di cucina vegetariana, vegana o crudista c’è sempre l’ignorante che vi chiede “Dove trovi le tue proteine?” Sono sicura l’hanno chiesto anche a voi, miei cari lettori vegetariani, vegani e crudisti (sempre di piú tra l’altro!). Non voglio fare qui un caso contro l’industria della carne, del latte e delle uova, appunto. Ci sono moltissimi libri stupendi sul tema vegetarianismo e sul perché la carne non è alimento nutritivo per l’essere umano, ma ci sono delle cose che devono essere specificate. Tutti gli alimenti nutritivi di cui l’uomo ha bisogno si trovano anche nel regno vegetale, le proteine incluse. Gli umani, come tutti gli altri animali, devono sintetizzare le proprie proteine dagli amminoacidi che trovano nel cibo. Le proteine di carne, pesce, uova e latte che s’ingeriscono devono prima essere suddivise in amminoacidi e in seguito ricomposte in proteine umane, a grande spesa di energie, visto che il corpo umano non è provvisto di un sistema per la propria digestione delle proteine animali.
Quindi in realtá non abbiamo bisogno di proteine, bensí di amminoacidi. E qualsiasi amminoacido necessario nella costruzione delle proteine umane si trova (guarda un po’) anche nella frutta e nella verdura!
Solo nove sono gli amminoacidi essenziali che dobbiamo assumere attraverso il cibo, perché il nostro corpo non è in grado di sintetizzarli da solo. Sfatiamo peró il mito obsoleto che si deve ottenere proteine “complete”, o tutti gli amminoacidi essenziali come minimo, ad ogni pasto. Il cibo che ingeriamo è processato dall’organismo e gli amminoacidi, le vitamine, i minerali e altri elementi sono conservati in una “pool” circolatoria (una riserva) per un uso futuro. Quando mangiamo, riforniamo questa risorsa, dalla quale le cellule ritirano gli elementi nutritivi secondo la necessitá. Non abbiamo bisogno di ottenere tutti gli amminoacidi a qualsiasi pasto e ogni giorno, non date retta quando vi dicono che dovete mangiare i piselli con il riso perché gli amminoacidi di cereali e legumi si completano. Riso e piselli richiedono succhi gastrici differenti per la digestione e non vanno combinati (vedi anche La combinazione degli alimenti). Il corpo puó rifarsi di uno o piú amminoacidi dalla riserva, tenendo conto che la dieta sia variegata.
E vi dico di piú: il 70% delle proteine viene riciclato ogni giorno, come il 95% del ferro. Secondo gli studi di Scharffenberg il vegetariano standard mangia proteine in quantitá adeguate e l’ammontare degli amminoacidi essenziali consumati dal vegetariano non solo giunge alla quota raccomandata, ma la raddoppia. Documentazione dimostra come uomini e animali dopo un digiuno prolungato (piú di 21 giorni), invece di ritrovarsi con una deficienza di proteine, scoprono un bilanciamento e la ristorazione delle proteine e della riserva.
È semplice per un vegetariano mantenere una dieta equilibrata e salutare. Non ci sono problemi di colesterolo o di grassi saturi. Il vegetariano ottiene un’adeguata quantitá di fibra e carboidrati senza alcun bisogno di calcoli. Non dimenticate poi che le proteine animali sono sempre (o quasi) ingerite cotte. Le proteine animali sottoposte al calore coagulano, formando degli enzimi resistenti alla separazione degli amminoacidi e rendendo la digestione estremamente difficile, gli amminoacidi parzialmente inutilizzabili, e/o tossici per l’organismo. Oltretutto, dall’ingestione (e la mal digestione) di proteine complesse cotte, si forma nello stomaco un ambiente favorevole per la proliferazione di batteri e si trasforma in luogo di decomposizione.
Le proteine vegetali crude sono superiori. Tutta la frutta secca contiene proteine complete. Anche i semi di sesamo e di girasole rientrano in questa categoria. Le arachidi (che peró non appartengono alla frutta secca, sono bensí dei legumi), i fagioli e una lista di verdure contengono tutti gli amminoacidi essenziali – carote, cavoletti di Bruxelles, cavolfiore, pannocchie fresche, cetrioli, piselli, patate, melanzane, pomodori e zucchine ad esempio. Altre verdure contengono meno amminoacidi essenziali e non sono proteine concentrate come la frutta secca, i semi o i legumi. La soia (organica e germogliata) contiene tutti gli amminoacidi essenziali, in veritá una quantitá maggiore di tutti gli amminoacidi che nella carne o nelle uova, a paritá di peso. I germogli in generale scoppiano di proteine ad alto valore biologico. La carota contiene 22 dei 23 amminoacidi finora identificati. Non tutti i cereali contengono tutti gli amminoacidi essenziali, ma quando i cereali sono accompagnati da un’abbondanza di verdure crude, specialmente insalate verdi, qualsiasi amminoacido mancante nel cereale é compensato dalle verdure (o dall’estrazione dalla riserva). Anche la frutta, sebbene contenga piccole quantitá di proteine nel suo stato naturale, è un’ottima risorsa di amminoacidi supplementare.
La frutta secca è soggetta a meno contaminanti, provvede per tutto quello che si puó ottenere dai prodotti animali, in forma migliore, miglior condizione, piú pulita, piú facile da utilizzare e senza il rischio di mangiare carni o prodotti animali malati e sostanze chimiche aggiunte. La frutta secca si puó comprare (e mangiare) cruda e non processata. Il miglior utilizzo della frutta secca è con verdure crude, come un’insalata verde, ad alto valore biologico. I germogli e i legumi sono altre risorse di proteine ad alto valore biologico eccellenti.
Cos’è il valore biologico – Gli alimenti si dicono ad alto valore biologico quando le sostanze nutritive sono facilmente utilizzabili dal corpo. Alimenti crudi come semi e frutta secca, frutta e verdura fresche, non processati, sono ad alto valore biologico. Nel sistema nutrizionista convenzionale il valore biologico è un metodo di classifica delle proteine secondo l’assorbimento d’azoto dal corpo per il mantenimento e la crescita. La proteina dell’uovo, essendo la piú “completa”, viene usata come riferimento e ottiene il valore 100. I prodotti animali come carne, pesce, formaggi e latte ottengono un altissimo valore biologico, specialmente in comparazione con alimenti di origine vegetale. Questa classificazione convenzionale non dá alcuna considerazione, e credenza, alla distruzione o alterazione del valore nutrizionale del contenuto nutritivo che occorre quando si cucina e processa il cibo. Gli igienisti non sono d’accordo, e a riguardo del tema proteine si preoccupano del fatto che durante la cottura le proteine coagulano e si deaminizzano, resistendo agli enzimi del corpo. Il risultato è difficoltá nell’utilizzo degli amminoacidi per la sintetizzazione delle proteine.
Il rifornimento di proteine in una dieta completa è indispensabile per una salute superba e per il benestare della persona, ma non siamo dipendenti dall’uccidere altri animali per ottenerle! E neanche dovremmo essere dipendenti dalla calcolatrice per sommare gli amminoacidi ad ogni pasto.
Le sostanze nutritive derivanti da alimenti crudi sono alcune centinaia percentuali migliori che quelle derivanti da cibi cotti o processati e prevale quindi anche sulla carne. I cibi crudi sono superiori a quelli cotti e riducono la necessitá di proteine anche per un altro motivo: una dieta convenzionale richiede dai 6 agli 8 grammi di proteine al giorno per la sintesi dei succhi gastrici. Il cibo crudo lascia tutti i suoi enzimi intatti, economizzando sugli enzimi digestivi.
Quanti grammi di proteine abbiamo bisogno giornalmente? Come accennato in precedenza, il corpo ricicla il 70% dei suoi rifiuti proteici, è un organismo molto efficiente!
Quante proteine dovremmo consumare al giorno? La quantitá di proteine giornaliere suggerite dalla RDA è di 70g per una persona di 75kg. Questo valore per lo meno raddoppia la quantitá reale. In veritá è quasi tre volte il reale bisogno di proteine, come osservato e provato dal Dr. Chittenden di Yale, il Dr. Hinhede della Danimarca e molti altri. 25g di proteine utilizzabili al giorno bastano, ossia l’1% della nostra dieta. Kofranyi dell’instituto Max Planck in Russia ha dimostrato come il bilancio d’azoto e la sostenibilitá delle prestazioni si mantiene con una quantitá di 25g di proteine al giorno; OOmen e Hiplsey riscontrarono come una popolazione non solo si sviluppa in piena salute, ma con una struttura magnifica, e una prestazione al suo pari, con appena 15-20 grammi di proteine giornaliere. Se questo non bastasse, ritorniamo al nostro buon senso. Tutti saranno d’accordo con il fatto che il latte materno è il miglior cibo per un infante. L’infante si ciba per mesi di puro latte materno, prima di toccare altri cibi (o almeno cosí dovrebbe essere). Il latte materno, ideale per un bambino in rapida crescita, contiene l’1.1% di proteine. Sicuramente nessuno puó discutere sul fatto che un adulto non ha bisogno di piú proteine che un bambino in fase di crescita, relativo al suo peso e come percentuale della dieta. Secondo questa evidenza, persino mangiando solo un tipo di frutta – eccetto la mela – si raggiungono dai 25 ai 40g di proteine giornaliere, se si consumano 2250kcal derivanti dal frutto. Tenendo conto che quasi tutti i frutti contengono tutti gli amminoacidi essenziali, si potrebbe intuire che una dieta anche solo a base di frutta, che non è qui suggerita, provvederebbe ampliamente alla necessitá umana di proteine.
Quindi miei carissimi lettori e interessati alla cultura igienista, crudista, vegana e/o vegetariana: potete stare tranquilli che la possibilitá di ottenere un’adeguata quantitá di proteine dal regno vegetale è assicurata, la qualitá di queste supera di gran lunga la qualitá di quelle derivanti dal regno animale. É ovvio peró che se vi cibate di pizza, pasta, biscotti e ciambelle (come vedo che molti fanno), state seminando le basi per tutte le malattie comuni, acute e degenerative, e ne raccoglierete i frutti, proprio come quelle persone che ostinatamente ancora si credono “onnivore”.
La scelta di una dieta vegetariana, vegana, crudista e/o igienista é una scelta non solo dettata da motivi etici e morali, dobbiamo dimostrare che questa decisione é chiave se si vuole ottenere una salute superba e una bellezza da invidiare. Siamo quello che mangiamo, non c’é niente di piú veritiero.

martedì 1 aprile 2014

Lo zucchero bianco fa male e ci sono studi ben documentati al riguardo


La seguente lista è tratta dal libro Suicidio per mezzo dello zucchero (Suicide by Sugar) scritto da Nancy Appleton, che ha conseguito un dottorato di ricerca in "clinica della nutrizione", e che all'argomento "zucchero" ha dedicato diverse pubblicazioni.

• Lo zucchero sopprime il sistema immunitario. 

• Lo zucchero sconvolge l’equilibrio dei minerali nel corpo.

• Lo zucchero può causare delinquenza giovanile nei bambini.

• Lo zucchero mangiato durante la gravidanza e l’allattamento può influenzare la forza muscolare dei neonati, influenzando negativamente la capacità di svolgere esercizio fisico.

• Lo zucchero può causare iperattività, ansietà, incapacità di concentrazione e irritabilità nei bambini.

Per ulteriori approfondimenti vedi 





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