Debito

venerdì 19 luglio 2013

La creazione del consenso – Come si plasma l’opinione pubblica


Immagino che a molti di voi, se non a tutti, sia capitato di essere preso per matto quando si parla di argomenti che, per noi che navighiamo e cerchiamo le nostre notizie da fonti alternative, sembrano assolutamente normali. Così abbiamo imparato ad evitare certi argomenti, tanto si sa che non si arriva da nessuna parte. Ma, come scriveva Mia in un recente commento, la delusione è grandissima, anche perchè questa chiusura totale non ha nulla a che vedere con l’ignoranza (o forse sì? ;-) ): molte volte le persone più chiuse sono esperti nel loro settore, laureati, professionisti affermati. Ricordo con tenerezza l’amica Maria M., grazie alla quale ho scoperto per la prima volta la truffa dell’AIDS leggendo un suo pezzo su FdF, una sera che si è fermata a casa mia mi raccontava della totale incomunicabilità col marito (ingegnere, come lei), quando si affrontavano tematiche “complottiste“,  e anche con la loro cerchia di amici abituali, tutti laureati: totale chiusura anche sui temi più “semplici” e razionalizzabili, come ad esempio la creazione del denaro.
Come si viene a creare questa chiusura totale? In parte possiamo considerare la pigrizia, la non volontà di mettere in discussione le proprie certezze, in parte vale anche il fenomeno del “bias di conferma“, per cui, quando ci informiamo, tendiamo, inconsciamente, a selezionare le notizie che ci confermano nelle nostre convinzioni, e a scartare quelle che comporterebbero una rivisitazione del nostro sistema di pensiero (qualcuno lo ha definito “il frame“, cioè la cornice, il perimetro entro il quale stanno le cose che accettiamo, e che tiene rigorosamente fuori tutto ciò che ci può disturbare). Peccato, perchè in qualche corso mi hanno insegnato (e sottoscrivo) che la crescita è un allargare l’area del “comfort“, facendovi entrare cose che prima stavano nell’area del disagio; se i confini restano immutati, si può vivere anche per tanti anni senza crescere neanche di un millimetro.
Anch’io, come tutti, non faccio eccezione a queste regole. E così, se devo scaricarmi un documentario per il prossimo viaggio a Milano (in macchina mi sono fatto dozzine di documentari sui più disparati argomenti) cerco sempre qualcosa che mi rafforzi e mi confermi nelle mie idee. Ogni tanto, vuoi per sbaglio, vuoi per provare a vedere cosa dice “la concorrenza” guardo anche qualcosa che rappresenta una posizione diversa dalla mia, anche se di solito non riesco ad arrivare alla fine. Stavolta però mi sono impegnato, ho cercato di mettere da parte i pregiudizi, e mi sono guardato (e riguardato, non lo so così bene l’inglese da capire tutto la prima volta) un documentario della BBC sugli OGM. Anche perchè la BBC di solito fa bei documentari, e anche abbastanza imparziali.
Allora (vedi sopra, inizio di questo post): un ragazzo palestrato, un misto fra Matt Demon a DiCaprio, presentato come agricoltore tradizionale (secondo me è un attore, ma non ne faccio per questo una critica agli autori del documentario) decide di scoprire cos’è questa storia degli OGM, e capire perchè ci sia chi ne parla bene e chi ne parla male. E così incomincia un viaggio fra Inghilterra, Argentina, Stati Uniti, SudAfrica, Uganda, Europa. E con spirito aperto, senza pregiudizi, chiede , indaga, si fa un’idea e trasmette un’idea al pubblico che guarda. Delicata anche la conclusione: “E se? E se fossero gli OGM a salvare il mondo dalla fame?” come dire: prima di essere contrari, pensiamoci bene: non vorremo mica avere sulla coscienza tutti gli africano che muoiono per fame?
Immagino che chi veda questo documentario senza conoscere altro (proprio tutte quelle persone che di solito ci trattano da pazzi complottisti e con le quali non riusciamo ad intavolare un dialogo) possa essere facilmente convinto di questa serie di idee:
  • l’uomo ha sempre modificato la natura e le piante a suo uso e consumo;
  • la manipolazione genetica non è pertanto niente di nuovo rispetto all’attivtà dell’uomo in migliaia di anni;
  • grazie alle scoperte degli OGM si possono ottenere raccolti migliori, più abbondanti, più resistenti ai parassiti, e che richiedono pertanto minor uso di pesticidi;
  • gli OGM potrebbero essere la risposta ai problemi di produzione alimentare per le popolazioni del terzo mondo.
Ora è chiaro che se uno sente solo questa campana sarà molto difficile affrontare un dibattito aperto e serio. Noi che invece qualche altra campana la sentiamo, possiamo osservare una serie di superficialità e incongruenze macroscopiche, fra le quali riporto le prime che mi vengono in mente.
  • Il documentario è molto povero di numeri e cifre; molto viene riportato come impressione personale del protagonista (come quando sorvola in aereo le coltivazioni OGM dell’Argentina e dice “wow! Quante sono!”);
  • Viene detto che la quantità di pesticidi per un raccolto OGM può scendere anche ad 1 decimo di quelli necessari per un raccolto biologico; ma non viene accennato al depauperamento di sostanze nutritive che questi raccolti subiscono, tanto che animali alimentati con prodotti OGM hanno sviluppato moltissime forme di malattie e perdita della fertilità;
  • Viene fatto un esempio di manipolazione genetica sui generis: quello che si ottiene con un batterio agrario, che non ha niente a che vedere con le tecniche di inserimento forzato, e a caso, del materiale genetico proveniente da specie diverse (lo scopo è chiaro: far vedere come questi scienziati non facciano alcunchè di strano, o di imprevedibile, semplicemente mettono il nucleo di un seme a contatto col batterio, cosa che potrebbe succedere benissimo anche in natura, a differenza delle vere manipolazioni genetiche che qui non vegono illustrate);
  • viene dato per scontato che il problema della fame nel terzo mondo sia un problema di sottoproduzione alimentare: quando anche dati ufficiale dell’ONU confermano che la terra produce già oggi il 50% in più (sì, proprio così: una volta e mezzo) del fabbisogno mondiale (e ogni anno derrate alimentari vengono eliminate per mantenere i prezzi alti); il problema della fame è un problema di distribuzione e disuguaglianza (e debito ed espropriazione delle risorse naturali africane, dico io, come si vede anche in questo documentario);
  • non viene accennato minimamente ai problemi della salute, in particolare negli USA, che hanno cominciato ad aumentare in concomitamza dell’introduzione dei cibi GMO; in particolare, intolleranze alimentari, malattie auto-immuni e autismo, che ha molto a che vedere con la capacità dell’intestino e della flora intestinale di smaltire gli elementi velenosi che introduciamo, come ben evidenziato dalla dr.ssa Natasha McBride-Campbell);
  • non viene accennato ai problemi degli agricoltori indiani, indotti dalla Monsanto a comprare i semi GMO del cotone con la tossina BT, per comprare i quali, una volta indebitati, a fronte di raccolti di gran lunga inferiori agli anni precedenti si trovarono sul lastrico, con un episodio che rimarrà come un’onta tremenda nella storia dell’umanità, altro che camere a gas: il sucidio per disperazione e per debiti di 250.000 contadini indiani;
  • non viene accennato ai problemi rilevati al seguito dell’introduzione dell’ormone della crescita bovina (r-GBH), spiegato in questo documentario;
  • non viene detto come la soya GM sia resistente al Roundup, il potente pesticida della Monsanto: grazie all’introduzione di una sostanza, il Glyfosato, che è un chelante, cioè trattiene i metalli pesanti, e si trova sempre più nell’intestino delle popolazioni, come quelle USA, nel quale gli OGM sono presenti da una decina d’anni;
  • non dice per quale motivo la Monsanto e le sue “sorelle” (Bayer, DuPont, ecc.) si siano battute così strenuamente per impedire l’etichettatura dei cibi, fondando la lor battaglia sulla stupida affermazione che “il consumatore ne verrebbe confuso“. Ma come? La Food and Drug Administration, l’organismo che dovrebbe proteggere il consu,atore, vieta di etichettare i cibi che contengono OGM?
  • ad un certo punto dice addirittura: “non esiste uno standard per la valutazione della sicurezza di questi ritrovati“, come dire: noi li sottoporremmo pure a verifica scientifica, ma non è stato definito un protocollo… che peccato! Ecco perchè in Europa siamo indietro: non abbiamo ancora definito uno standard! Ma come, caro Jimmy, stai in UK e non ti ricordi del Dr.Pustzai? Quello che, incaricato di valutare scientificamente gli effetti collaterali dei cibi GMO, fu licenziato in tronco dopo 35 anni di onorato servizio quando appariva chiaro che stava scoprendo effetti collaterali pesantissimi, a seguito di un paio di telefonate da Downing Street, da quel burattino degli USA che risponde al nome di Tony Blair così brillantemente sputtanato da Roman Polanski nel suo “The Ghost writer“?
  • Una delle argomentazioni più “forti” è quella che, di fatto, gli OGM sono già presenti nella nostra dieta, volenti o nolenti: e quindi è meglio che ce ne facciamo una ragione; e questa dovrebbe costituire una motivazione efficace. Sì, andate a vedere lo stato di salute dei cittadini USA: l’impennata di malattie auto-immuni, intolleranze alimentari, ecc., e poi ditemi se quello è un modello da prendere ad esempio.
Insomma, un minimo di informazione e un minimo di occho critico permette di smascherare, anche senza chiamarsi Altieri, questi maldestri tentativi di propaganda sociale.
Ma ai nostri amici/colleghi /parenti che guardano ancora la Rai e Mediaset, a loro, chi glielo dirà?
Coraggio ragazzi, rimbocchiamoci le maniche e facciamo il nostro dovere. Con pazienza, tanta pazienza, magari un po’ di maieutica (Socrate: far uscire la verità dall’interlocure, perchè nessuno è così convinto di qualcosa come chi quel qualcosa l’ha scoperto da solo); ma non possiamo tirarci indietro.
Lanciamo sempre il sasso nello stagno. Qualcuno si volterà, e ci chiederà: perchè dici questo?

Monsanto in europa. Esce dalla porta ed entra dalla finestra.


La Monsanto ha annunciato oggi che cesseranno gli sforzi nell'ottenere colture geneticamente modificate autorizzate in Europa. "Non saremo più in cerca di approvazioni per la coltivazione di nuove colture biotech in Europa", ha affermato la società biotech in una dichiarazione."Invece, ci concentreremo su come attivare le importazioni di colture biotecnologiche nell'UE e la crescita del nostro business attuale in europa ",  ha aggiunto. Solo due colture geneticamente modificate possono essere coltivate nell'Unione europea (mais MON della Monsanto 810 e la patata Amflora della BASF).

Attualmente l'UE ha una politica di 'tolleranza zero' per l'importazione di OGM. Presumibilmente, la Monsanto concentrerà la propria attenzione sulla modifica di questa politica, e hanno già un forte alleato nella Commissione Europea - Il presidente José Barroso.

Come il dottor Sylvia Onusic da Farm to Consumer sottolinea :
L'attuale presidente della Commissione europea, Jose Barroso  è un forte sostenitore di OGM ed è stato responsabile per le recenti approvazioni illegali della patata OGM e Intacta soia, ha lavorato per minare leggi e regolamentari vigenti in materia di OGM. Egli è impegnato attivamente, facendo pressione, per modificare la politica 'tolleranza zero' dell'UE sulle importazioni di OGM in cui si afferma che gli alimenti importati o mangimi materiale non possono contenere tracce di sostanze OGM.

L'introduzione di questi prodotti senza etichetta nella catena alimentare europea dagli Stati Uniti e dal Canada renderebbe impossibile per gli europei  prendere decisioni di acquisto informate, diluendo così le attuali norme comunitarie in materia di etichettatura degli OGM.
L'annuncio di Monsanto arriva appena due giorni dopo la BASF ha fatto una simile ritirata dal mercato europeo GM.

Il veleno nel piatto


Il veleno nel piattoI rischi mortali nascosti in quello che mangiamoMarcello Pamio – tratto dal libro “Il veleno nel piatto” di Marie Monique Robin, ed. Feltrinelli
Non era mai successo prima.
Nella lunghissima storia plurimillenaria l’uomo è sempre stato immerso nella natura cercando con tutti i limiti del caso, di rispettarne il ruolo basilare per la vita stessa.
Oggi invece, ci siamo così allontanati dalla Natura che viviamo completamente immersi nella chimica di sintesi, cioè nell’anti-natura per antonomasia.
Nel giro di poco più di un secolo, oltre 105.000 sostanze chimiche diverse sono state immesse nell’ambiente dalle industrie. Moltissime di queste sono cancerogene, creano malformazioni nei feti e danni al DNA.
Le respiriamo, beviamo, mangiamo ogni giorno, e come se non bastasse, ce le fumiamo e spalmiamo sulla pelle.
Qual è il risultato di questa pazzia?
Crescita esponenziale di tutte le patologie cronico-degenenerative, tumorali e autoimmunitarie.
La spesa sanitaria nazionale, cioè il mercato dei farmaci, cresce ogni anno a vista d’occhio: nel 2011 ha raggiunto la ragguardevole cifra di 26,3 miliardi di euro (1), oltre 50.000 miliardi delle vecchie lire. Ogni cittadino italiano quindi, spende all’anno di media, 434 euro, per avvelenarsi.
Idem per i tumori: nel 2011 nel nostro paese sono stati diagnosticati 360.000 nuovi casi di tumori maligni, cioè 1000 nuovi tumori al giorno (2), senza contare quelli epiteliali.
Escludendo infatti questi ultimi, il tumore più frequente tra uomo e  donna, risulta essere quello del colon-retto con quasi 50.000 nuove diagnosi all’anno.
Pelle e intestino, sono gli organi più colpiti dal tumore.
La pelle è il primo organo a diretto contatto con l’ambiente esterno e quindi con i veleni del mondo; il colon-retto è l’organo che accumula e dovrebbe espellere verso il mondo esterno, i veleni e le tossine autoprodotte con il nostro stile di vita.
Secondo l’ISTAT, i decessi per tumore nel 2007 sono stati 172.000 (il 30%) degli oltre 572.000 decessi totali verificatisi quell’anno.
I morti per cause cardiovascolari sono stati invece 223.000 (il 39%).
Questi dati confermerebbero che la prima causa di morte sono i problemi cardiocircolatori.
Ma non è così.
Quando una persona, magari di una certa età, muore in ospedale, si certifica il decesso per arresto cardiocircolatorio e/o cardiorespiratorio, e questo fa gonfiare le statistiche.
Se teniamo conto di questo artifizio matematico, oggi il cancro è la prima causa di morte almeno nel mondo occidentale!
E’ chiaro come la luce del sole che la chimica in tutto questo gioca un ruolo fondamentale.
Diossine nel piattoNel 2006 è stata eseguita un’analisi chimica su campioni di alimenti, provenienti da Gran Bretagna, Polonia, Svezia, Italia, Spagna, Grecia e Finlandia, ha rinvenuto in tutti i prodotti - chi più, chi meno - inquinanti vecchi e nuovi, comprese sostanze chimiche di tipo persistente e bioaccumulabile come il DDT e i PCB banditi da decenni perché riconosciuti cancerogeni.
La ricerca, durata 10 anni, ha preso in esame 27 campioni di alimenti (tra cui latte, carne, pesce, pane, olio d'oliva e succhi d'arancia), di marche comuni e presenti normalmente nei supermercati e ha riscontrato la presenza di ben 119 contaminanti, tra cui le cancerogene diossine.
Questa è solo una delle tante indagini che dimostrano, dati alla mano, come oggi, grazie alla mortifera industrializzazione della vita, mangiamo chili di sostanze chimiche deleterie e cancerogene ogni anno.
Storia dei pesticidiI pesticidi sono i soli prodotti chimici concepiti dall’uomo e intenzionalmente liberati nell’ambiente per uccidere o danneggiare altri organismi viventi.
Tutta la grande famiglia dei pesticidi, è identificabile dal suffisso “cida” (erbicida, fungicida, ecc.), che deriva dal latino cœdere, che significa “uccidere” o “abbattere”.
Quindi pesticidi, secondo l’etimologia sono dei sterminatori di “pesti” (dall’inglese pest: animale, insetto o pianta nociva e dal latino pestis che indica un flagello o una malattia contagiosa).
Ecco perché nel mondo industriale, si evita accuratamente di parlare di pesticidi, preferendo la dicitura prodotti fitosanitari, o l’ancor più edulcorato, prodotti fitofarmaceutici.
Sostituire il termine corretto e reale pesticidi con fitofarmaceutico non è solo un gioco di prestigio semantico che rassicura tutti, ma mira proprio ad ingannare prima i coltivatori e poi noi consumatori.
L’impiego di pesticidi risale all’antichità, ma fino al Ventesimo secolo gli sterminatori di pesti, erano derivati di composti minerali o vegetali, di origine naturale (piombo, zolfo, tabacco o foglie di neem). Oggi invece usiamo derivati cancerogeni del petrolio…
I pesticidi conobbero un primo balzo in avanti grazie alla chimica inorganica del XIX secolo, ma bisognerà attendere la Grande Guerra perché siano gettate le basi della loro produzione di massa, e questo grazie allo sviluppo della chimica organica e della ricerca sui gas bellici.
Pesticidi, chemio e guerra chimica hanno un unico padre: Fritz HaberL’origine storica dei pesticidi e dei chemioterapici, è intimamente legata alla guerra chimica, la cui paternità è attribuibile al chimico tedesco Fritz Haber, i cui lavori sul processo di fissazione dell’azoto atmosferico, serviranno per la produzione dei famosissimi concimi chimici azotati, ma anche degli esplosivi.
Allo scoppio della Guerra, Haber è alla direzione del prestigioso Kaiser Wilhelm Institute a Berlino, e il suo laboratorio viene sollecitato a partecipare allo sforzo bellico. La sua missione sarà quella di sviluppare gas irritanti per stanare dalle trincee i soldati nemici, e questo alla faccia della Dichiarazione dell’Aia del 1899 che vieta l’uso di armi chimiche.
Tra tutti i gas studiati uno solo emerge per caratteristiche utili allo scopo: il cloro.
Il cloro è un gas gialloverde (da cui il nome greco chloros che significa appunto verde chiaro), estremamente tossico, caratterizzato da un odore soffocante che penetra violentemente le vie respiratorie.
Il 22 aprile 1915 l’esercito tedesco scarica 146 tonnellate di gas di cloro (detto dicloro o diossido di cloro) a Ypres in Belgio: le truppe francesi, britanniche e canadesi, prese alla sprovvista caddero come mosche, cercando di proteggersi le vie aeree con banali fazzoletti.
Fritz Haber pagherà molto cara questa vittoria, perché qualche giorno dopo aver usato il gas, la moglie Clara Immerwahr, chimico pure lei, si suicida con un colpo di pistola direttamente nel cuore, usando l’arma di servizio del marito, promosso al grado di capitano.
Ma come si sa: business is business, e il lavoro è lavoro, per cui Haber continua nella sua ricerca come se niente fosse successo.
Per gli Alleati, che nel frattempo si erano dotati di maschere antigas, il cloro non fu più un problema, per cui Haber mise a punto il fosgene, costituto da una miscela di dicloro e monossido di carbonio. Meno irritante per naso e gola del cloro stesso, ma rappresenta la più letale arma chimica preparata a Berlino, poiché attacca violentemente i polmoni riempiendoli di acido cloridrico.
Questa arma chimica, il fosgene, continua ad essere largamente utilizzato come composto dei pesticidi, ed è uno dei componenti del sevin, l’insetticida all’origine della catastrofe ambientale e umanitaria di Bhopal nel dicembre 1984.
Verso al fine della Guerra, quando le vittime dei gas si contano a decine di migliaia, il Nostro lancia l’ultimo ritrovato, il gas mostarda, detto anche iprite, che prende il nome dalla località in cui è stato sperimentato, come il gas cloro: le trincee di Ypres in Belgio.
Gli effetti del gas mostarda sono terribili: provoca vastissime vesciche sulla pelle, brucia la cornea causando cecità permanente e attacca il midollo osseo inducendo la leucemia. Proprio la distruzione del midollo, darà lo spunto di partenza alla grande ricerca medica per sviluppare il prodotto principe dell’oncologia: la chemioterapia.
I lavori di Fritz Haber, dopo l’armistizio, gli costarono l’iscrizione nella lista dei criminali di guerra e per questo si rifugiò in Svizzera fino a quando nel 1920 ricevette addirittura il Premio Nobel per la chimica.
L’ironia della sorte è che Fritz Haber era ebreo, ed è stato pure l’inventore del Zyclon-B, il gas usato nei campi di concentramento. Muore il 29 gennaio 1934 e non saprà mai che una parte della sua famiglia morirà asfissiata dal gas che lui stesso ha inventato.
La legge di Haber
Mentre sviluppava queste terribili armi, si dedicava anche a confrontare la tossicità dei gas formulando una legge che permettesse di valutarne l’efficacia, ossia la loro potenza letale.
Questa legge, usata ancor oggi, ha preso il suo nome: “legge di Haber”, ed esprime la relazione tra la concentrazione di un gas e il tempo di esposizione necessario a provocare la morte di un essere vivente.
La “legge Haber”, ha anche ispirato direttamente la creazione di uno degli strumenti più crudeli, dal punto di vista morale, e più assurdi da quello scientifico, per la valutazione e la gestione dei rischi chimici: la “Dose Letale-50” o semplicemente DL-50.
Questo paradossale indicatore di tossicità, misura la dose di sostanza chimica necessaria per sterminare la metà degli animali usati nei laboratori.
Organoclorati e il DDTI lavori del chimico tedesco spianarono la strada alla produzione industriale degli insetticidi di sintesi, il più celebre dei quali è il DDT (diclorodifeniltricloroetano) che fa parte della famiglia degli organoclorati.
Gli organoclorati, sono composti chimici in cui uno o più atomi di idrogeno sono stati sostituiti da atomi di cloro, formando una struttura stabile.
Sintetizzato nel 1874 dal chimico austriaco Othmar Zeidler il DDT è rimasto a dormire in un cassetto fino al 1939 quando il chimico svizzero Paul Muller, stipendiato dalla Geigy (oggi Syngenta) individua le sue proprietà insetticide. A tempo di record, nove anni dopo, per questa grande scoperta ricevette il Premio Nobel per la medicina.
All’indomani della Seconda guerra mondiale il DDT è celebre in tutto il globo come l’insetticida miracoloso. Questo sarà la manna per l’industria chimica, in testa Monsanto e Dow Chemical che dal 1950 al 1980 riverseranno nel mondo 40.000 tonnellate. Solo nel 1963 la produzione tocca le 82.000 tonnellate.
Prima del suo divieto, avvenuto nel 1972, gli USA saranno irrorati con 675.000 tonnellate di DDT.
Nonostante sia classificato dall’OMS come “moderatamente pericoloso” i suoi effetti a lungo termine sono disastrosi: perturbatore endocrino, tumori, malformazioni congenite, disturbi della riproduzione, ecc.
OrganofosforatiUna seconda categoria di insetticidi fa la sua comparsa dopo la Seconda Guerra Mondiale: gli organofosforati, il cui sviluppo è legato sempre alla ricerca militare di nuovi gas bellici.
Queste molecole sono concepite per attaccare il sistema nervoso degli insetti e presentano una tossicità molto più elevata degli organoclorati. In questa pericolosissima famiglia troviamo:parathion, malathion, diclorvos, clorpirifos, sevin e il sarin (gas sviluppato nei laboratori della nazista IG Farben, oggi considerato dalle Nazioni Unite “arma di distruzione di massa”).
Agli inizi degli anni Quaranta, i ricercatori isolano l’ormone che controlla la crescita delle piante, riproducendone sinteticamente la molecola. Constatano che iniettando l’ormone in piccole dosi, si stimola la crescita delle piante, mentre in dosi massicce, provoca la morte della pianta.
Così creano due diserbanti che danno il via ad una vera e propria “rivoluzione agraria”. Si tratta dell’acido 2,4-diclorofenossiacetico (2,4-D) e il 2,4,5-triclorofenossiacetico (2,4,5-D), due molecole che fanno parte dei clorofenoli.
Per comprenderne la pericolosità, è bene sapere che una miscela dei due, origina il tristemente noto “agente arancio”, il defoliante usato dall’esercito americano nella Guerra in Vietnam. Dal 13 gennaio 1962 al 1971 sono stati sganciati qualcosa come 80 milioni di litri di defolianti.
Oggi in Europa come siamo messi?Ogni anno vengono sparse nell’ambiente 220.000 tonnellate di pesticidi: 108.000 tonnellate di fungicidi, 84.000 tonnellate di erbicidi e 21.000 tonnellate di insetticidi. Se ci aggiungiamo le 7000 tonnellate di “regolatori della crescita” questo equivale a mezzo chilo di sostanze attive per ogni cittadino europeo.
L’80% delle sostanze irrorate riguarda solo quattro tipi di colture, che però rappresentano il 40% delle superfici coltivate: i cereali a paglia, il mais, la colza e la vite (uno dei prodotti dove si usa più chimica)
Cosa provoca nella salute umana tutta questa chimica?Dipende ovviamente dall’esposizione e dal tempo di esposizione.
I più colpiti ovviamente sono le popolazioni agricole, soprattutto i coltivatori che maneggiano queste sostanze, senza una corretta protezione; poi veniamo noi consumatori.
I disturbi osservati riguardano prevalentemente le mucose e l’epidermide, con irritazioni, ustioni, prurito o eczemi; l’apparato digerente; sistema nervoso; malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson o le miopatie, alcuni tipi di cancro (cervello, pancreas, prostata, pelle e polmone) e quelli del sangue; leucemie, linfomi non Hodgkin.
Questo tipo di linfoma, secondo l’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Bethesda (USA), in 18 dei 20 studi esaminati è associato agli erbicidi a base di acido fenossiacetico, i pesticidiorganoclorati e organofosforici.Altri risultati, questa volta dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Rockville, indicano per i clorofenoli una supermortalità per quattro tipi di cancro: linfoma NH, tumore al cervello, alla prostata e all’intestino.
Una trentina di studi epidemiologici hanno esplorato il rischio di tumore al cervello tra gli agricoltori e la maggioranza evidenzia un aumento del rischio del 30%. Il tumore al cervello è in crescita esponenziale, soprattutto a livello pediatrico, cosa questa inconcepibile solo qualche decennio fa.
Il Gaucho e le apiProdotto a base di imidaclopride ideato dalla Bayer ha fatto “miliardi di vittime”.
Si tratta di un insetticida sistemico che viene applicato sulle sementi e penetra nella pianta attraverso la linfa avvelenando i parassiti della barbabietola, del girasole o del mais. Ma purtroppo avvelena anche gli insetti pungitori-succhiatori come le api. Si stima che tra il 1966 e il 2000 solo in Francia siano spariti letteralmente 450.000 alverari.
Dove finiscono i pesticidi?Secondo David Pimentel, professore di Agricoltura e scienze della vita alla Cornell University: “meno dello 0,1% dei pesticidi applicati per il controllo degli agenti nocivi raggiunge il bersaglio. Più del 99,9% dei pesticidi migra nell’ambiente, e qui aggredisce la salute pubblica, contaminando il suolo, l’acqua, l’atmosfera dell’ecosistema”.
Nel corso della stagione il ruscellamento porta via in media il 2% di un pesticida applicato al suolo, raramente più del 5% o 10%...
In compenso si sono osservate perdite per volatilizzazione tra l’80-90% del prodotto applicato, alcuni giorni dopo il trattamento. Con i trattamenti aerei può essere portato via dal vento fino alla metà del prodotto.
In conclusione la stragrande maggioranza di questa chimica mortifera torna nell’ambiente e va ad inquinare pericolosamente il suolo, l’aria e l’acqua, entrando di conseguenza nella catena alimentare umana, minando la salute pubblica. 
Cancro: malattia della civiltà L’adozione della parola “cancro” è attribuita a Ippocrate, che osservando le ramificazioni che caratterizzano i tumori ne associò la forma a quella di un granchio (karkinos in greco).
La parola karkinos è stata presa a prestito nel latino dal medico romano Celso all’inizio della nostra era.
E’ al medico italiano Bernardino Ramazzini che si deve il primo studio sistematico sul rapporto tra cancro ed esposizione a inquinanti o a sostanze tossiche. Nel 1700 questo professore di medicina dell’Università di Padova pubblica il De morbis artificium diatriba (sulle malattie dei lavoratori e per questo considerato il padre della medicina del lavoro), opera in cui presenta una trentina di corporazioni esposte allo sviluppo di malattie professionali, i particolare al tumore al polmone. Sono a rischio tutti coloro che lavorano a contatto con il carbone, piombo, arsenico, o metalli, come i vetrai, pittori, doratori,vasai, conciatori, tessitori, chimici, speziali, ecc.
Aumento delle malattie croniche e invecchiamentoOvviamente per le industrie l’aumento di tutte le patologie, in primis il cancro, non è dovuto alla chimica che loro stessi producono e spargono nel pianeta.
Un argomento regolarmente avanzato per spiegare l’aumento delle malattie croniche è l’invecchiamento della popolazione.
Certamente l’aspettativa di vita è cresciuta e quindi ci saranno più anziani che possono ammalarsi di cancro, ma quello che bisogna esaminare è l’evoluzione del tasso di incidenza dei casi di cancro o di malattie neurodegenerative nelle varie fasce di età.
E qui constatiamo che il tasso di incidenza di certi tumori è raddoppiato tra le persone di più si 65 anni.
L’invecchiamento della popolazione non spiega perché negli USA il numero delle donne e uomini che soffrono di tumore al cervello è 5 volte maggiore che in Giappone. Senza parlare dei tumori infantili, il cui aumento non può certo dipendere dall’allungamento dell’aspettativa di vita!L’aumento dell’incidenza del cancro si riscontra in tutte le fasce di età, soprattutto nelle più giovani, quindi non c’entra assolutamente nulla l’invecchiamento della popolazione!Per esempio, tra una donna nata nel 1953 e una nata nel 1913, il rischio di cancro al seno si è moltiplicato quasi per 3, mentre il rischio di cancro al polmone si è moltiplicato per 5.
Tra un uomo nato nel 1953 e uno nato nel 1913, il rischio di cancro alla prostata si è moltiplicato per 12, mentre il rischio di cancro al polmone è rimasto uguale.
L’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (IARC) con sede a Lione, ha analizzato 63 registri europei del cancro, e il risultato è che nel corso dell’ultimo trentennio, la crescita annua dell’incidenza è stata dell’1% per la fascia di età da 0 a 14 anni e dell’1,5% per gli adolescenti (15-19 anni).
Il fenomeno si aggrava di decennio in decennio.
Per i bambini il tasso aumenta dello 0,9% dal 1970 al 1980, ma del 1,3% tra il 1980 e il 1990.
Per gli adolescenti la crescita è dell’1,3% tra il 1970 e il 1980 e del’1,8% tra il 1980 e 1990.
Secondo il voluminoso rapporto di 889 pagine intitolato Cancers et Environnement, tenendo conto dei mutamenti demografici, e cioè aumento e invecchiamento della popolazione francese, l’aumento dei tassi di incidenza dal 1980 è stimato a +35% negli uomini e +43% nelle donne!
Questa è la triste realtà. Nonostante i grandi e molto ben prezzolati esperti che in televisione continuano ad evangelizzare il gregge ripetendo che i tumori sono in diminuzione, e questo ovviamente grazie alla medicina e soprattutto agli screening di massa, la realtà è ben diversa: negli ultimi trent’anni i tumori sono costantemente aumentati!
Per essere ancora più precisi, 9 sono i tumori la cui incidenza NON ha cessato di crescere nel corso degli ultimi 25 anni: il cancro ai polmoni, mesoteliomi, emopatie maligne, tumori cerebrali, cancro al seno, alle ovaie, ai testicoli, alla prostata e alla tiroide.
Cancro e stile di vitaSecondo il nostri calcoli - dice il direttore dello IARC, il dottor Christopher P. Wild - tra l’80 e il 90% dei tumori sono legati all’ambiente e allo stile di vita”. Questo è ciò che risulta dagli studi sulle persone che migrano da una regione del mondo a un’altra: dove l’esposizione agli inquinanti chimici e lo stile di vita variano, i soggetti adottano per così dire il modello cancerogeno delle regioni in cui si stabiliscono. Non è il loro patrimonio genetico a cambiare, ma il loro ambiente, quindi si potrebbe parlare di epigenetica.
Il risultato indica che l’ambiente svolge una funzione primaria nelle cause del cancro!
Non ci sono ormai più dubbi che la chimica sta lentamente avvelenando la Natura e noi stessi.
Chi controlla la chimica e farmaceutica?A livello mondiale i giganti che controllano il settore della chimica e agrosementiera (Big Agro) sono: Basf Agro SAS, Bayer CropScience, Dow AgroScience, DuPont, Monsanto Syngenta.Big Pharma oggi è rappresentata da Pfizer, Glaxo Smith Kline, Johnson & Johnson, Merck, Novartis, Astra Zeneca, Roche, Bristol-Myers Squibb, Wyeth (Pfizer), Abbott Labs.Con il termine Big Pharma s’intendono le prime 10 corporazioni della chimica e farmaceutica, cioè le industrie che a livello mondiale controllano la produzione e vendita di veleni legali: farmaci, vaccini e droghe.
Quello che non tutti sanno è che Big Pharma e Big Agro sono tra loro interconnesse e gestite dalle medesime figure, dai medesimi banchieri internazionali….
Da una parte ci avvelenano lentamente con la chimica di sintesi, predisponendoci a tutte le malattie possibili e immaginabili, e dall’altra ci curano sempre con la chimica di sintesi…
Follia? No, il risultato è che siamo sempre più ammalati rispetto al passato e non moriamo più di vecchiaia, ma per patologie degenerative e tumorali.
In tutto questo folle (per noi, ma non per loro) sistema, le industrie guadagnano migliaia di miliardi di dollari.
Non c’è alcun interesse da parte delle industrie, degli enti sovranazionali di controllo e salvaguardia della salute (FDA, EMEA, EFSA, OMS, ecc.), e ovviamente dei politici (beceri e squallidi camerieri dei banchieri), a cambiare l’attuale tendenza.
Dobbiamo essere noi i fautori del cambiamento, e questo è un dovere morale nei confronti dei bambini, di noi stessi e della Natura in genere.
Tratto dal libro: “Il veleno nel piatto: i rischi mortali nascosti in quello che mangiamo", di Marie Monique Robin, ed. Feltrinelli

[1] Rapporto nazionale anno 2011 – L’uso dei farmaci in Italia – Rapporto Osmed.
[2] “I numeri del cancro in Italia 2011”, AIOM, Associazione italiana di oncologia medica e AIURTUM, Associazione italiana registri tumori

giovedì 18 luglio 2013

AAA CORRENTISTI ATTENZIONE: LE BANCHE ITALIANE SONO IN SOFFERENZA


DI VALERIO LO MONACO
ilribelle.com 

Quasi 250 miliardi di sofferenze per i soli istituti del territorio italiano. Sentite puzza di bruciato? Avete ragione. Questa notizia (ora entreremo nei dettagli) si collega direttamente a quella che avevamo dato giorni addietro in merito alla decisione unilaterale all'Ecofin di includere i correntisti, cioè i depositanti, in eventuali salvataggi delle Banche in difficoltà (qui).
In quella circostanza si è stabilito il criterio secondo il quale, nel caso una Banca si trovi in situazioni di difficoltà e abbia bisogno di essere aiutata per non farla fallire, oltre agli azionisti e agli obbligazionisti, si andrà a prelevare anche nei conti correnti dei semplici depositanti.

A suo tempo, con una chiara e colpevole manipolazione giornalistica e comunicativa, i mezzi mainstream hanno veicolato la cosa puntando il tutto sul fatto che "sono salvi i conti correnti fino a 100 mila euro" che per ora - e sottolineiamo per ora - sarebbero garantiti. Rovesciando il messaggio, non hanno insomma comunicato il cuore della notizia: i conti correnti sono a rischio per salvare gli interessi privati dei proprietari delle Banche.
I ministri dell'Eurozona, con una decisione presa a notte fonda, hanno in quella circostanza sancito insomma una nuova norma contro ogni logica ed etica, anche prettamente commerciale: oltre a chi ha investito nelle Banche (azionisti, ad esempio) a coprire eventuali buchi da ora saranno anche tutti quelli che vi hanno semplicemente depositato i propri risparmi. Una rivoluzione copernicana che rende legge europea, di fatto, la procedura di bail-in applicata a suo tempo a Cipro. Cioè, in altre parole, il prelievo forzoso sui conti correnti. O, ancora più chiaramente, un furto.
A Cipro, in quella circostanza, oltre che un po' di (vane) proteste dei locali e anche a livello estero, la cosa è comunque passata senza troppo clamore. O comunque senza la giusta rabbia che sarebbe dovuta esplodere. Un po' di rancore, e poi si è voltato pagina ingoiando il rospo. L'esperimento è insomma perfettamente riuscito, e dunque ora si è proceduto a estenderlo al resto d'Europa.
La notizia che riportiamo oggi si situa pertanto in questo solco. Perché le sofferenze delle Banche italiane che stanno iniziando a venire fuori oggi sono ovviamente conosciute da tempo nelle stanze dei bottoni. E siccome le previsioni sono ulteriormente in peggioramento, la norma varata poche settimane addietro precede evidentemente ciò che sta per avvenire anche dalle nostre parti.
I dati. Per la Banche italiane continuano ad aumentare sia le sofferenze sia i crediti dubbi. Non solo, ai dati attuali si aggiunge anche la previsione del Fondo Monetario Internazionale secondo il quale tali sofferenze sono destinate ad aumentare nel prossimo imminente futuro. Il che è naturalmente ovvio: la recessione aumenta, gli immobili continuano a perdere valore, le aziende continuano a fallire e così le famiglie, e dunque le Banche faticano a rientrare di quanto hanno di esposizione.
Si parla, nello specifico, di valori compresi tra 120 e 135 miliardi. Ma la Banca d'Italia fa proiezioni ben peggiori e arriva tranquillamente a stimare sofferenze per 250 miliardi. Solo per ora, cioè solo con un conteggio effettuato alla fine di marzo 2013. Da allora a oggi le cose sono ulteriormente peggiorate e così sarà ancora nei prossimi mesi. Facile immaginare, dunque, che i prossimi dati comunicati saranno ben peggiori.
I dati sono relativi ai Nonperforming loans (Npl), di cui è persino inutile fare la traduzione. Sinteticamente: né più né meno di quel settore che ha scatenato la crisi dei subprime del 2007 negli Stati Uniti (ambito peraltro in procinto di esplodere nuovamente da quelle parti, come abbiamo visto ieri, qui). Malgrado la barzelletta degli stress test alle Banche europee, e malgrado il fatto che sia stato comunicato sino a oggi che gli istituti del Vecchio Continente erano immuni da tale rischio, oggi, anzi già da mesi, basti vedere i casi di Grecia e Spagna, ci sono dentro sino al collo.
Non solo: il reale ammontare di tali sofferenze è, come per gli Stati Uniti allora, estremamente difficile da quantificare, proprio per la pratica dei derivati che è stata ed è utilizzata anche dalle nostre parti. Le Banche stesse sono ovviamente reticenti nel comunicare l'effettiva esposizione. Non si riesce, in altre parole, a quantificare i crediti inesigibili. O non li si vuole proprio quantificare: se lo si facesse e lo si rendesse pubblico, è facile immaginare cosa accadrebbe in Borsa. Ma tali sofferenze ci sono e sono ovviamente maggiori di quelle dichiarate.
Ubs, in una analisi dello scorso dicembre, ha spiegato chiaramente se non altro la dinamica e la tempistica di tale situazione. Il 70% dei crediti arenati delle Banche, cioè in sofferenza, diventano perdite conclamate nell'arco di 18/24 mesi, e anche i crediti "ristrutturati", cioè tagliati, entrano in ogni caso nuovamente in sofferenza nell'arco di altri 18 mesi.
Ecco spiegato il motivo del credit crunch, di cui in Italia conosciamo bene l'entità: le Banche non prestano più perché ciò che hanno prestato, in buona parte, non viene restituito. Ed ecco il motivo per il quale con l'operazione di Ltro della Bce, cioè con il denaro offerto alla Banche da Draghi al misero interesse dell'1%, gli istituti hanno preferito investire in titoli di Stato a breve termine, pur con rendimenti bassi, invece di farlo arrivare all'economia reale.
Oggi l'Fmi si chiede esplicitamente se le Banche italiane hanno bisogno di un aiuto esterno per rimettere a posto i propri conti o meno. Ma si tratta, a ben vedere, di una domanda retorica. Ciò che è nascosto nelle righe di questa domanda per la quale esiste pacificamente già la risposta, è il fatto che tale aiuto arriverà anche dal furto perpetrato ai danni dei correntisti ignari, per ora, di ciò che sta accadendo, tutti presi, come siamo in Italia, a parlare di Imu, Iva e Kyenge… 

Vaccino esavalente ritirato in mezza Europa, in Italia nessuno ne parla!


Sembra impossibile che oggi il mondo sia arrivato a questo punto. Siamo inorriditi dai giornalisti burattini del sistema.
Ritirano molti lotti di vaccino esavalente in 19 paesi al mondo e nessuno ne parla, o meglio quell’unico che ne parla riporta concetti in modo ambiguo. Immediatamente dopo ritirano 2,3 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale e tutti i quotidiani ne parlano come se fosse merito dell’efficacia e dell’efficienza del sistema di Farmacovigilanza.
Considerato che in questo paese non esistono due differenti organi di Farmacovigilanza, denominati  entrambi AIFA, è impossibile da comprendere come sia possibile incensarne l’efficacia e l’efficienza [due parole care al Servizio Sanitario Nazionale] quando solo 48 ore prima era incorsa nella più grande topica del secolo a danno della salute dei nostri figli.
Questa manovra mediatica rientra in precise tecniche di comunicazione dei media: enfatizzare una notizia per far passare assolutamente in secondo piano la notizia più importante, senza che nessuno se ne possa render conto, è un gioco risaputo.

Volete la prova? … Ve la forniamo subito!
Dei vaccini esavalenti ritirati in mezzo mondo, destinati a neonati di 3 mesi, ancora oggi non ne parla alcun quotidiano pur sapendo che valanghe di genitori [che si scambiano informazioni in tempo reale sui social networks] hanno chiesto comprensibili rassicurazioni alle varie ASL. La notizia ufficiale del ritiro è esplosa a livello globale nella settimana dal 6 al 13 ottobre, con successivo aggiornamento in data 16 ottobre a seguito delle forti pressioni esercitate dagli stessi genitori nei confronti delle autorità preposte e della ditta produttrice.
La seconda [!!!] segnalazione dell’azienda produttrice il vaccino antinfluenzale, la olandese Crucell, che ha riscontrato “potenziali pericoli” per la salute in due [su 32] lotti del vaccino antinfluenzale Inflexal V, arrivando così alla decisione di ritirare l’intera produzione, riporta la data del 1 ottobre.
Sarà un caso [è sempre un caso!], ma quest’ultima notizia viene amplificata da tutti i media solo successivamente e immediatamente a ridosso del ritiro preventivo dell’Infanrix Hexa, quando il tam tam era diventato ormai di dominio pubblico sulle pagine di tutti i Ministeri della Salute… tranne il nostro, troppo impegnato a promuovere campagne vaccinali antinfluenzali pur contro ogni evidenza scientifica di utilità!
Ciò che il nostro Ministero della Salute dimentica, così come la Farmacovigilanza dell’AIFA e i giornalisti burattini del sistema, è che in caso di ritiro di lotti vaccinali classificati con difetto di CLASSE I [il più pericoloso] vige una incontestabile disposizione EMEA riguardante i ritiri di prodotti dal mercato e gestione non conformità che impone di allertare anche i paesi non interessati dal commercio dei vaccini incriminati [pagina 22 - punto 3.2]. Perchè questo non è avvenuto in Italia?
Per questo motivo, perdurando il silenzio, come privati cittadini abbiamo contattato la Segreteria del Procuratore della Repubblica di Torino Dott. Raffaele Guariniello [già noto per le inchieste riguardanti i vaccini al mercurio e i danni alla salute provocati dal vaccino pandemico H1N1, anche se - guarda caso - il suo pool è stato soggetto a smantellamento], esponendo i fatti e sentendoci invitare ad inoltrare un esposto conoscitivo alla Magistratura al fine di porre chiarezza alle tante domande rimaste senza risposta:
se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè li ritirano?
se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè è stato attribuito al difetto riscontrato la classificazione di CLASSE I?
chi ci assicura che siano stati effettuati controlli di qualità sui vaccini destinati ai nostri figli?
chi ci assicura che siano stati effettuati controlli di qualità sulle giacenze delle ASL dei vaccini destinati ai nostri figli?
perchè ad oggi non esiste evidenza documentata dei controlli di qualità da parte del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA, della GSK e/o di altri laboratori delegati?
perchè ad oggi non esiste evidenza documentata dei controlli di qualità da parte del Ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’AIFA e/o di altri laboratori delegati sugli altri vaccini commercializzati dalla GSK?
se su tutti i lotti si effettuano “controlli di qualità stringenti e standardizzati”, come possono sfuggire anche inquinanti vistosi come le polveri trovate dall’équipe del Dott. Montanari?
che cosa significa che la qualità è “certificata”?
se chi “certifica” i controlli trascura anche la presenza di polveri di Acciaio, di Piombo, di Titanio, di Tungsteno e quant’altro, che razza di “certificazione” è?
A questo punto siamo fermamente intenzionati a conoscere ufficialmente tutti i dettagli relativi ai numeri di lotto dei vaccini interessati in tutti i 19 paesi coinvolti dal provvedimento, come è giusto che sia, e siamo fermamente intenzionati ad ottenere altrettante certificazioni ufficiali che comprovino gli avvenuti controlli di qualità sul prodotto [inclusi gli inquinanti ambientali] e sulle giacenze in dotazione alle varie ASL.
Ricordiamo che in Francia il provvedimento di ritiro precauzionale ha riguardato anche la formulazione Tetravalente e Pentavalente dello stesso Infanrix, pertanto i controlli di qualità dovrebbero essere estesi a tutti i prodotti commercializzati dalla GSK [incluso il vaccino Priorix - trivalente Morbillo Parotite Rosolia]
In questo caos totale nel quale si ritrova il nostro Paese, dove ogni giorno esce una novità in materia sanitaria, laddove ormai la coperta è troppo corta per fare anche solo finta di riscaldare un solo malato, crediamo sia importante essere coerenti e rafforzare un concetto che prosegue a sfuggire: non si gioca e non si fa mercato sulla salute dei bambini!

Imminenti rivelazioni sugli alieni dal Papa

Mauro Biglino, studioso di religioni e famoso ricercatore biblico mostra carteggi in cui esperti, annuncia le imminenti rivelazioni che vedono protagonista la Chiesa: «Questo nuovo Papa Francesco così buono, innovativo e determinato sta “addolcendo la pillola” in vista di rivelazioni sconvolgenti. Vere bombe che riguarderebbero proprio la nostra genesi». Si tratta di ipotesi alquanto forti, avvalorate da alcuni documenti: carteggi in cui esperti, luminari ebraici e cristiani in modo non esplicito fanno trapelare con preoccupazione che siamo alla vigilia di una svolta. Una realtà che potrebbe far realmente saltare in aria tante “sicurezze teologiche”. Insomma toglieranno il velo a tante verità oscurate da visioni favolistiche e interpretazioni guidate. Siamo forse alla vigilia di una nuova teologia. Studiosi gesuiti ed accademici ebraici sanno che si tratta di una questione non più eludibile. Biglino teorizza: «Gli alieni hanno creato l'uomo. Un fatto che parla di cellule staminali e clonazione che ha fatto sì che uomini-scimmia iniziarono a capire ordini e linguaggi trasformandoli in una sorta di operai massa». Solo in questo modo si spiegherebbe l'incredibile salto di conoscenza che portò in breve tempo alla costruzione di monumenti come le piramidi (che potrebbero essere dei catalizzatori di energia).





alieno 500










Dolce e Gabbana: tocchi una Napolitano, ti bruci l’azienda?

Dopo questa trasmissione è arrivata la punizione della magistratura tributaria, che ha citato i Dolce e Gabbana  per maxi evasione fiscale  ad aprile, sebbene l’accusa di dichiarazione infedele sia diventata un nulla di fatto (cfr. http://www.tempi.it/dolce-e-gabbana-processo-evasione-tasse-non-sussiste-maxi-multa-fisco-si#.UeaURI1M9rO). Giusto per far capire di chi è portavoce la magistratura e chi sono i Napolitano. Pezzi medio grossi della massoneria internazionale con cui la magistratura è un tutt’uno, anzi da essa prende gli ordini e ne fa le veci di cane da guardia ed esattore. E la massoneria è quella struttura pirlamidale, gerarchica, occulta, manipolatoria con simboli, cifre e parole sapientemente utilizzati per plagiare, e trasformare in pedine e marionette tutti i singoli cittadini.In questo caso è utilizzata per distruggere tutte le PMI italiane e per fagocitare le grandi.
N. Forcheri

Il segreto del DNA nel disco di Festo


Dopo decenni di tentativi da parte di archeologi e studiosi, il Disco di Festo ha finalmente il suo decifratore.

La giovane ricercatrice Barbara Gagliano, autrice del libro: “Il Disco di Festo: Chiave delle malattie genetiche”, racconta la straordinaria avventura vissuta attraverso il lavoro di decodifica del prezioso reperto di origine minoica.
Per comprendere l’importanza del Disco di Festo e della sua misteriosa conoscenza – ci spiega Barbara – dobbiamo addentrarci nel genoma umano e cercare di comprendere come funziona il nostro DNA. L’acido desossiribonucleico (ovvero il DNA) è formato da due nucleotidi, cioè due stringhe/filamenti. Nel nostro disco di Festo i due filamenti vengono rappresentati uno su ogni lato. Questi due nucleotidi a forma di spirale sono la rappresentazione materiale delle forze Yin e Yang, il maschile e il femminile, che si muovono con polarità opposte. I nostri antenati, come se avessero utilizzato una grande lente di ingrandimento, hanno fotografato il processo di meiosi durante il quale, all’atto del concepimento, l’informazione di origine materna e quella di origine paterna si fondono per dare vita ad una nuova creatura: il lato A del disco contiene l’informazione materna, il lato B l’informazione paterna.
Cromosoma per cromosoma, i nostri progenitori ci hanno tramandato il segreto della vita descrivendo esattamente come avviene l’incastro dei geni dal momento in cui le due informazioni genomiche si incontrano e comincia a formarsi l’embrione. Il codice racchiuso nel disco rappresenta 23 cromosomi da un lato e 23 dall’altro: in realtà, il codice usufruisce di 30 frammenti per descrivere l’informazione genomica portata dal padre e 31 per quella della madre. Da questo dato, grazie all’aiuto di testi biblici ed ebraici, l’autrice è riuscita a comprendere che il materiale genetico nella donna è maggiore rispetto all’uomo: questa informazione è stata celata nel mito della costola di Adamo ed Eva. Se osserviamo, infatti, i cromosomi X ed Y a confronto noteremo che Adamo ha una “costola” in meno! I nostri antenati conoscevano perfettamente il segreto che si cela dietro alla discesa dello spirito nel mondo della materia e hanno voluto tramandarci questa informazione.
Citogenetica, rappresentazioni del cromosoma umano
Nella raffigurazione del disco non tutti i cromosomi sono rappresentati con un frammento di codice (per frammento s’intendono i simboli racchiusi all’interno di due stanghette): molti cromosomi vengono rappresentati con due o più frammenti. Quando ciò avviene, i nostri antenati stanno cercando di dirci che quel cromosoma è fragile e in quel locus può avvenire una rottura: quando ciò avviene siamo in presenza di una “delezione”, cioè il cromosoma si spezza e il materiale genetico si disperde dando vita a disfunzioni genetiche. I nostri antenati ci mostrano chiaramente in quali loci è possibile che avvenga la delezione e ci spiegano quali sono le malattie che possono essere causate dalla dispersione di questo materiale genetico. Un’altra cosa importante da capire per comprendere il codice è il cosiddetto fenomeno del “crossing-over”: durante il processo di meiosi i cromosomi si incontrano e hanno la possibilità di scambiarsi materiale genetico. Quando ciò avviene, si darà vita, probabilmente, ad una malattia genetica. Anche questo viene spiegato nel disco: quando in un cromosoma troveremo il simbolo dovremo comprendere che questo cromosoma ha in sé la possibilità di interscambiare materiale genetico con gli altri, oppure potremo interpretarlo anche come possibilità di “inversione” cromosomica: praticamente, il cromosoma ha la possibilità di invertire la propria rotta!
Più mi addentravo nel codice e più rimanevo sorpresa ed allibita – racconta ancora Barbara – sul come i nostri antenati avessero potuto rappresentare così precisamente geni, particelle cellulari e molecole.
Grazie allo straordinario messaggio racchiuso nel codice, Barbara ha potuto studiare malattie genetiche come la sclerosi laterale amiotrofica, la sindrome di Down, l’acondrogenesi, la leucemia mieloide cronica, il linfoma di Burkitt, l’autismo, la malattia di Tay-Sachs e tante altre disfunzioni genetiche sotto una luce completamente nuova, che nulla ha a che vedere con l’approccio scientifico utilizzato dall’umanità del nostro tempo.
E’ possibile che i nostri progenitori avessero voluto tramandarci un messaggio comprensibile proprio nell’anno 2012, considerato l’anno del risveglio spirituale dell’umanità? E’ possibile che attraverso la decodifica di questi reperti si possa in realtà dimostrare che una civiltà più avanzata della nostra sia già esistita o abbia visitato il nostro pianeta in epoche antichissime?

Cocomeri esteri taroccati e spacciati per italiani, agricoltori italiani distrutti!!

***Continua la mattanza degli agricoltori Italiani.***
Oggi parliamo di cocomeri, ma potremmo parlare di frutta o altri ortaggi il “risultato è lo stesso”!!
Questo è il momento top per chi produce cocomeri, questa è la stagione giusta, tanti agricoltori arrivati ormai all’ultima spiaggia speravano quest’estate di rifarsi, purtroppo, ai debiti pregressi stanno per aggiungersi altri debiti, altri inganni e altre ingiustizie.
Ora che doveva essere il momento del riscatto, e del giusto ritorno economico per i nostri agricoltori, invece è arrivata l’ennesima PORCATA;
Centinaia e centinaia di bilici provenienti da paesi esteri (corridoio verde) stanno scaricando nelle cooperative una marea di cocomeri, per essere taroccati e venduti come cocomeri Italiani.
Ora vi spieghiamo come fanno (ne ho un esempio proprio vicinissimo a me: si prendono tre o quattro soci (agricoltori italiani), gli si fa piantare qualche ettaro di cocomeri, per esempio, due ettari a testa, poi, contemporaneamente, si fanno accordi per far arrivare centinaia e centinaia di ettari di cocomeri da paesi esteri, in questo modo si può dimostrare che la merce è italiana.
Basterebbe un semplice controllo per STANARE QUESTA TRUFFA BEN PROTETTA ISTITUZIONALMENTE, infatti i conti non tornano mai.
I totale dei quintali venduti non corrisponde al totale dei quintali prodotti.
Questi sono i rapporti della mega truffa; uno a dieci, cioè di dieci cocomeri che vengono venduti come Italiani solo uno lo è!!Pensate, solo qualche anno fa (dieci anni fa) il rapporto era inverso !!
Ai nostri agricoltori I COCOMERI non vengono pagati più di 4 o 5 centesimi al chilo, praticamente è il fallimento, il disastro, la loro terra ereditata dai loro nonni, gli verrà portata via, tutto questo perché DEI CRIMINALI INFAMI E PARASSITI “”DEBBONO FARE CASSA”” !!
In questo modo gli agricoltori non possono onorare né i debiti pregressi né le recenti spese eseguite.
Quindi a rimetterci saranno: Operai, rivenditori di piantine, venditori di prodotti vari, meccanici e professionisti … in poche parole, tutto l’indotto del paese ne risentirà (ma non tutti ne risentiranno, I Criminali Parassiti vedranno le loro tasche ingrossarsi sempre di più).
I contributi personali e degli operai, non potranno essere mai pagati(a 4 o 5 centesimi nemmeno si mangia), il sistema previdenziale salterà, tutto lo stato sociale ne subirà serie e irreparabili conseguenze, ma nonostante tutto i PARASSITI CONTINUANO AD ARRICCHIRSI, BEN PROTETTI DALLA POLITICA CORROTTA …W IL CORRIDOIO VERDE E TUTTI QUEI FESSI CHE ANCORA NON SI RIBELLANO!!
tramite: stampalibera

mercoledì 10 luglio 2013

Santo o Attore?


1. DOPO LAMPEDUSA-TOUR: “ABBIAMO DAVVERO BISOGNO DI UN ALTRO MILIARDARIO SCALZO?” - 2. SUL WEB LA TEORIA CHE ACCUSA IL PAPA DI VOLER FARE UNA GRANDE OPERAZIONE DI MARKETING ALLA CHIESA PER RIACQUISTARE CREDIBILITÀ DOPO I TANTI SCANDALI - 3. VICE.COM: “IL VATICANO, LA MULTINAZIONALE PIÙ ANTICA DEL MONDO, NOTA AI PIÙ PER I SUOI MARCHI REGISTRATI COME CRISTO™, CROCE™ E SUDARIO™ E PER ESSERE STATA LA PRIMA ONG GLOBALE IN GRADO DI COMPETERE E DI ESSERE NECESSARIA AL POTERE POLITICO, QUESTE COSE LE SA DA SEMPRE. FANNO PARTE DEL SUO KNOW HOW INDUSTRIALE DA BEN PRIMA CHE LA NIKE INVENTASSE LO SPORT O MC DONALD'S I CLOWN” - 4. ‘’DA QUI LA DECISIONE DI PREPENSIONARE RATZINGER, UN PAPA EMPATICO COME CHARLES MANSON, E SOSTITUIRLO CON BERGOGLIO, L’UOMO DEL POPOLO, PERCHÉ IN ARGENTINA ERA SOLITO SPOSTARSI IN METROPOLITANA, CHE COME TUTTI SANNO È UNA SOLIDA MOTIVAZIONE PER DIVENTARE L’INFALLIBILE EMISSARIO DI CRISTO SUL PIANETA TERRA”

Quit The Doner per "www.vice.com"
VFVF
Una cosa su cui il potere può fare da sempre affidamento è la capacità delle persone di sforzarsi per ritenerlo buono nonostante ogni evidenza contraria.
papa BIGPAPA BIG
È un principio di economia delle risorse: se ti accorgi che il potere non è buono allora devi fare qualcosa, protestare, compiere scelte di vita che ti esporranno all'ostracismo del corpo sociale, forse anche mettere a rischio la tua stessa incolumità, tutte cose che prendono un sacco di tempo e allora tanto valeva non fare l'abbonamento a SKY che già così lo guardi poco.
PAPA A COLAZIONEPAPA A COLAZIONE
Il Vaticano, la multinazionale più antica del mondo, nota ai più per i suoi marchi registrati come CristoTM, CroceTM e SudarioTM e per essere stata la prima ONG globale in grado di competere e di essere necessaria al potere politico, queste cose le sa da sempre. Fanno parte del suo know how industriale da ben prima che la Nike inventasse lo sport o Mc Donald's i clown.
mica sono mortokMICA SONO MORTOK
Allo stesso modo il Vaticano sa bene che quando le quote di mercato diminuiscono (vedi il comparto Sud America dove i biscotti Teologia della Liberazione rubano clienti ai Biscotti Sacra Romana Chiesa) e hai difficoltà a reperire nuovo personale (pare infatti che "Prendi i voti, non scoperai mai più" non funzioni granché come slogan), non puoi fare affidamento solo sulla propensione dell'essere umano alla schiavitù mentale e devi venire incontro al mercato, ripensare la comunicazione, dare al popolo i simboli che il popolo vuole.
de c f d a cf cDE C F D A CF C
In due parole il brand Chiesa Cattolica, impossibilitato dalla situazione geopolitica a riportare in voga la santa inquisizione per costringere gli stronzi ad amarlo, si è trovato suo malgrado nella scomoda posizione di doversi fare boccalone-friendly. Il buon vecchio "Sono uno di voi fratelli," "Ehi Papa ma io ho l'herpes genitale," "Ok, sono quasi come voi fratelli." Da qui la decisione di prepensionare Ratzinger, un Papa empatico come Charles Manson, e sostituirlo con Bergoglio, l'uomo del popolo, perché in Argentina era solito spostarsi in metropolitana, che come tutti sanno è una solida motivazione per diventare l'infallibile emissario di Cristo sul pianeta terra.
LOTITO E PALLOTTA CON LE MAGLIETTE PER PAPA FRANCESCOLOTITO E PALLOTTA CON LE MAGLIETTE PER PAPA FRANCESCO
Una narrazione, la sua, costruita perfettamente sin dall'inizio, quando ai giornali raccontava: "Sono venuto a Roma-ha confessato Bergoglio divenuto Francesco-solo con pochi vestiti, li lavavo di notte, e all'improvviso questo... ma se io non avevo alcuna possibilità. Nelle scommesse di Londra stavo al quarantaquattresimo posto, immaginatevi. Chi ha scommesso su di me ha guadagnato moltissimo denaro..."
Come ogni leader che vuole caratterizzarsi come sovrumano Bergoglio la notte non dorme, ma al contrario di altri leader passati figli delle narrazioni di abbondanza non fa i festini. In omaggio all'austerity "lava i suoi pochi vestiti."
Il capolavoro però è il rammaricarsi di come grazie alla sua vittoria qualche scommettitore abbia guadagnato "moltissimo denaro". Sei appena stato messo a capo di una delle più grandi aziende del mondo, che secondo stime prudenziali ha solo in immobili un patrimonio di 2mila miliardi di euro, è davvero un disastro che qualcuno abbia guadagnato 100 sterline sulla tua nomina. Questa notte Gesù piangerà.
LA STATUA DI PAPA FRANCESCO A BUENOS AIRESLA STATUA DI PAPA FRANCESCO A BUENOS AIRES
Sin dal suo insediamento Bergoglio non ha fatto altro che segnare gol a porta vuota di fronte alla fame di pauperismo dell'opinione pubblica.
È difficilissimo trovare report esaustivi sul patrimonio mondiale del Vaticano, ma i media sono inondati di articoli sulle dimostrazioni di povertà di Bergoglio. Fiumi di caratteri sono stati spesi sui giornali per lodare la sobrietà del nuovo Papa, informandoci dei suoi spostamenti in autobus con gli altri prelati, raggiungendo apici di orgasmo giornalistico come questo:
È fantastico sapere che il proprietario del 20 percento del patrimonio immobiliare italiano prende il caffè alla macchinetta, questo mi fa sentire più garantito e speranzoso mentre verso l'affitto alle suore carmelitane scalze della povertà appestata di Santa Maria della miseria gioiosa.
papa c b bee fa fb ea c dPAPA C B BEE FA FB EA C D
Millenni di civilizzazione, l'umanesimo, il rinascimento, l'illuminismo e il blog di Beppe Grillo hanno portato ad affrontare una crisi che sta impoverendo la società e distruggendo le conquiste sociali con una sola regola aurea: non importa cosa fate e quanto ricchi siete se in pubblico avete l'accortezza di indossare vestiti del mercato.
"È una questione di morale" è l'obiezione standard. Certo, ma chissà perché è sempre morale dell'apparenza.
Pochi giorni fa il Vaticano è finito nelle aperture dei giornali di tutto il mondo per l'ennesimo scandalo dello Ior. Questa volta si tratta delle vicende di monsignor Scarano (detto Mr 500 per il suo amore per le banconote viola), accusato assieme a un broker ed ex agente dei servizi italiani di aver portato in Italia con un aereo 20 milioni di euro dalla Svizzera.
papabimbo extraPAPABIMBO EXTRA
Le intercettazioni riportate dal Corriere della sera ricordano il fumetto di Andrea Pazienza in cui Pertini telefona a De Michelis per digli che gli serve del fumo:
"Scarano: Riesci a portare 20/25 libri?
Zito: Quelli sicuri.
Scarano: Già quello è un buon traguardo, hai capito? Perché ci consente di fare un sacco di cose per noi.
Zito: Quello mi ha chiesto di portarne il doppio, 40!"
Poco dopo, con straordinario tempismo, il Papa si ricorda del dramma degli immigrati e dice che gli piacerebbe fare un giretto a Lampedusa e lanciare una corona in acqua. Purtroppo non può fare di più. Vorrebbe proprio, ma non ha i mezzi.
Tutti i media italiani si eccitano e prenotano per i loro giornalisti voli per l'isola siciliana. Bergoglio ovviamente vorrebbe andare con un volo di linea, ma subito gli fanno sapere che non si può fare e deve usare per forza uno dei Falcon dello stato italiano. Quando si dice la sfiga.
PAPA A COLAZIONEPAPA A COLAZIONE
Il Papa ha fatto la messa e la sua celebrazione, poi ha scorrazzato per l'isola a bordo di una vecchia Fiat campagnola. A un certo punto, durante la mattinata, come in un libro di Benni è spuntato in favore di telecamera un barcone con sopra 160 immigrati.
"Il Papa? Non ne sapevamo niente ma ci fa piacere," avrebbe detto uno di loro. Si vede che avevano caricato a bordo dell'acqua al posto degli ipad per seguire la diretta della visita papale sul corriere.it. I soliti musulmani.
papa profughi adnPAPA PROFUGHI ADN
Ognuno di noi ha almeno un amico che va in solluchero di fronte alle dimostrazioni di povertà di Bergoglio. In genere è lo stesso che riteneva Monti "un tecnico sobrio", Berlusconi un "bravo imprenditore" e D'alema "un abile statista".
LAMPEDUSALAMPEDUSA
"Non ho seguito molto ma mi sembra simpatico," è Il genere di commento che mi fa pensare a un futuro in cui le grandi aziende se fossero furbe potrebbero sostituire i leader politici con dei gattini tenerosi. Probabilmente ci stanno già pensando. Sarebbe la soluzione ideale perché i gatti sono già scalzi e non sopportano gli aspirapolveri, quindi difficilmente viaggerebbero in mezzi impopolari come gli elicotteri o gli hovercraft.
papa francesco bergoglio a lampedusaPAPA FRANCESCO BERGOGLIO A LAMPEDUSA
Al di là dei siparietti pubblicitari in stile Lampedusa, l'unico metro sensato per giudicare l'operato del Ceo della multinazionale la cui prima commodity è la Promessa di Salvezza Ultraterrena è osservare come si muoverà rispetto allo Ior, il cuore finanziario del suo business.
PAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSAPAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSA
Lo scorso anno il Vaticano era entrato nel mirino del Dipartimento di Stato americano, che l'aveva inserito nella sua blacklist per il riciclaggio di denaro, vertenza che si è risolta di recente con un accordo bilaterale.
Sempre recentemente sono saltate due teste importanti all'interno dello Ior, quelle del direttore Paolo Cipriani e del vice-direttore Massimo Tulli, e alcuni retroscena parlano di una riforma in atto negli ambienti finanziari del Vaticano.
papa francesco bergoglio incontra i fedeli a lampedusaPAPA FRANCESCO BERGOGLIO INCONTRA I FEDELI A LAMPEDUSA
Al di là dei facili entusiasmi di cui parlavo in apertura l'opzione più realistica è che si tratti più di uno spoil system che di una rivoluzione. La Chiesa è un potere mondiale e come tale non non può permettersi di rinunciare al suo cuore finanziario; al tempo stesso è un'istituzione che esiste da due millenni e se sei sopravvissuto tutto questo tempo significa che un paio di cosette le hai imparate.
PAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSAPAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSA
Tutti sanno che laddove ne ha avuto la possibilità la Chiesa Cattolica non ha mai fatto prigionieri (i due pesi e due misure cattolici: difesa della minoranza finché si è in minoranza, dittatura della maggioranza anche sanguinaria quando sei in maggioranza). Molti di meno però conoscono la sua abilità nell'esercitare i "sincretismi", ovvero la capacità dimostrata storicamente di inglobare aspetti e riti di altri culti per avere la meglio su un territorio e su un popolo.
PAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSAPAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSA
In questo senso la chiesa di Bergoglio è una Chiesa pienamente contemporanea, che durante l'era del dominio delle multinazionali e del libero mercato ha appreso in pieno l'importanza della comunicazione declinandola su messaggi di grande efficacia, riattualizzando così pienamente la lezione di Wojtyla.
Una strategia di marketing in grado di fornire quella credibilità necessaria a pararsi le spalle durante i tentativi di riforma interni.
PAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSAPAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSA
Quello che sta accadendo quindi è un cambio all'interno delle stanze vaticane che punti a un riassetto di potere in grado di rendere la Chiesa più efficiente e potente di prima. Se così non fosse e Bergoglio fosse arrivato fino lì per un bug del sistema ci sarà sempre una tazza di tè corretto ad aspettarlo, questo perché finché esisterà l'uomo esisterà la paura della morte, un business troppo grosso perché qualcuno non provi a usarla per dirvi cosa dovete fare della vostra vita.
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