Viale Mazzini sta pensando di proporre al giornalista un programma di costume e tendenza, oppure musicale, per allontanarlo completamente dal mondo dell’informazione politica. Pressioni sul direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, da Maurizio Gasparri e Paolo Romani
Grandi manovre a viale Mazzini per fare fuori L’Ultima parola, programma di informazione condotto su Rai 2 dal giornalista Gianluigi Paragone, piazza dove i cittadini di destra e sinistra si esprimono liberamente contro i politici. Nel nuovo palinsesto che sarà presentato lunedì 24 giugno a Milano non c’è infatti spazio per la trasmissione, in onda il venerdì sera dal 2010. Secondo quanto risulta a ilfattoquotidiano.it a essere particolarmente schierati contro la trasmissione, accusata di fomentare l’antipolitica, sono stati il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, e Paolo Romani, ministro allo Sviluppo economico del governo Berlusconi, che hanno fatto pressione sul direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi.
Ai piani alti della Rai si sta pensando di proporre a Paragone (ex direttore de La Padania arrivato in Rai in quota Lega Nord e poi promotore di una metamorfosi del suo programma fino all’assetto attuale) un programma di costume e tendenza, oppure musicale, forse chiamato L’Ultima nota, dove il giornalista dovrebbe raccontare storie attraverso la musica, allontanandosi completamente dal mondo dell’informazione politica, ben più delicato.
L’Ultima parola, con punte fino al 15% di share, ha ospitato spesso personaggi fuori dagli schemi (dando spazio a tesi particolari, per esempio contro l’euro) come Claudio Messora, consulente per la comunicazione del Movimento 5 Stelle, e l’economista Loretta Napoleoni e Paolo Barnard, paladino in Italia del Mmt, “teoria monetaria moderna”. Rai Due resta così – di fatto – senza programmi di informazione, anche se a partire da luglio la prima serata del giovedì sera sarà affidata al vicedirettore de Il Giornale Nicola Porro.
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