Debito

martedì 9 aprile 2013

WikiLeaks: la Guerra Fredda in Italia, dall'anticomunismo al Vaticano



WikiLeaks: la Guerra Fredda in Italia, dall'anticomunismo al Vaticano

ROMA - Dal celebre visto per l'America, negato a Giorgio Napolitano nel 1975, ai finanziamenti a Comunione e Liberazione. Dalle responsabilita' del Vaticano nella collaborazione con i regimi dittatoriali dell'America Latina all'incidente stradale di Berlinguer in Bulgaria nell'autunno del 1973, che per molti non fu un banale scontro fra automezzi, ma un tentativo di assassinare il leader comunista italiano.
Sono alcuni fra gli argomenti che interessano la storia del nostro paese emersi dagli oltre 1,7 milioni di documenti pubblicati oggi da WikiLeaks relativi agli anni fra il 1973 e il 1976 negli peggiori della Guerra Fredda, con Henry Kissinger, potente segretario di Stato americano ai tempi di Richard Nixon e Gerald Ford, resi noti dal settimanale L'Espresso, a cui ''l'Espresso'', che in collaborazione con ''Repubblica'', ha avuto accesso esclusivo ai file per l'Italia, insieme a un team di diciotto media internazionali: dal quotidiano argentino ''Pagina12'' all'agenzia ''Associated Press'', dal giornale ''The Hindu'' a quello australiano ''The Age''.
Il primo caso e' quello dell'aprile del 1975, quando gli Stati Uniti negarono il visto di ingresso a Giorgio Napolitano, che voleva recarsi negli Stati Uniti per tenere conferenze in quattro universita'. A raccomandare il veto fu l'ambasciatore Usa John Volpe, che lo rivelo' poi in un cablo dell'agosto dello stesso anno. Anche se all'epoca gli americani giudicavano l'attuale Presidente della Repubblica ''la star culturale del polo 'pro-occidente' del partito'' e lo stesso Kissinger ammetteva che ''i comunisti non sono tutti uguali'', il visto fu negato in quanto ''in base alle disposizioni della legge 'Immigration and Nationality Act' del 1952, i membri di tutti i partiti comunisti sono ineleggibili per ricevere un visto''. Il secondo caso e' quello del fondatore di Comunione e Liberazione, don Luigi Giussani, individuato dall'intelligence americano come un potenziale baluardo contro l'avanzata del Pci. In un incontro con alcuni diplomatici americani, don Giussani chiese finanziamenti per il Movimento Unitario Popolare (Mup), il braccio ''politico'' di Cl, guidato da Roberto Formigoni e da don Angelo Scola, che all'ultimo Conclave era dato per favorito nell'elezione a Papa. ''Come possiamo aiutare questo nuovo contributo alla democrazia italiana?'', chiede il console di Milano, durante l'incontro con don Giussani? ''Aiutate il Mup'', risponde lui, spiegando che ''la forza trainante dietro il Movimento Unitario Popolare e' Formigoni con don Scola e Santo Bagnoli della Jaca Book''. Un ultimo aspetto riguarda le relzioni diplomatiche fra la Santa Sede e i regimi dittatoriali dell'America Latina. Il Vaticano minimizzava i crimini del dittatore cileno Augusto Pinochet, imputandoli alla ''propaganda comunista'', come rivela un cablo inviato dall'Ambasciata americana presso la Santa Sede il 18 ottobre del 1973, che riferisce di una conversazione avuta dai diplomatici statunitensi con l'alllora numero due del Segretariato di Stato Vaticano, monsignor Giovanni Benelli. Il telegramma - pubblicato sul sito di WikiLeaks - era stato inviato a Henry Kissinger, all'epoca segretario di stato Usa, e riferiva della ''grave preoccupazione'' di monsignor Benelli e del Papa stesso ''di fronte alla campagna internazionale orchestrata dalla sinistra che presentava una visione completamente falsa della realta' cilena''. Pinochet, invece, attuo' invece un vero e proprio sterminio di massa, con l'uccisione di circa 3.000 oppositori politici su 130.000 arrestati in maniera arbitraria, e sistematiche violazioni dei diritti umani, anche se alcune fonti parlano addirittura di oltre 40 mila morti e 600 mila arresti.

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