Grandi città come New York e Londra potrebbero diventare inabitabili entro 45 anni
La Terra sta correndo verso un futuro apocalittico, in cui grandi città come New York e Londra potrebbero diventare inabitabili entro 45 anni a causa del cambiamento climatico irreversibile causato dall’uomo.
Entro il 2044 il mite clima dell’Italia sarà solo un ricordo, entro 30 anni infatti quelli che definiamo eventi climatici estremi saranno la normalità: è lo scenario previsto dal primo studio che confronta decine di modelli diversi per mettere a punto una mappa mondiale che assegna ad ogni luogo la data ‘limite’ entro la quale i cambiamenti climatici si trasformeranno in realtà.
Il lavoro realizzato da un gruppo internazionale di ricercatori coordinato dall’Università delle Hawaii e pubblicato sulla rivista Nature evidenzia inoltre che le prime aree ad essere travolte dal riscaldamento globale saranno le aree tropicali e i paesi in via di sviluppo, le nazioni meno responsabili dell’emissione dei gas serra.
Mentre buona parte degli studi realizzati finora avevano definito scenari globali dei possibili cambiamenti climatici, i ricercatori statunitensi hanno creato una mappa interattiva di tutto il mondo – unendo i risultati di molti modelli – per visualizzare la data entro la quale il clima di ogni luogo cambierà. “Speriamo che con questa mappa – ha spiegato Abby Frazier, uno dei responsabili dello studio – la gente possa capire la progressione dei cambiamenti climatici del luogo dove vivono e di sensibilizzare le persone sull’urgenza di agire”.
La mappa mostra in modo chiaro come che le prime aree ad essere colpite dai cambiamenti climatici saranno quelle tropicali, come l’Indonesia dove le trasformazioni saranno pienamente visibili entro 10 anni. Sono proprio queste aree, spiega lo studio, a destare le maggiori preoccupazioni sia dal punto di vista ambientale che socio-economico. Le specie tropicali sono infatti considerate meno capaci ad adattarsi ai cambiamenti e l’incredibile rapidità dei cambiamenti in atto nell’area potrebbe portare a uno stravolgimento degli ecosistemi e di conseguenza all’approvvigionamento alimentare di decine di miliardi di persone.
Per quanto riguarda l’Italia, lo studio pone il 2044 come data di riferimento entro cui il clima a cui siamo sempre stati abituati sarà ormai dimenticato. Più in generale questo a livello mondiale questo cambiamento sarà più lento verso le latitudini maggiori. “Questi risultati ci hanno sconvolto – ha spiegato Camilo Mora, responsabile dello studio – perchè i cambiamenti arriveranno presto, entro la mia generazione. A qualunque clima siamo stati abituati questo sarà un ricordo del passato”. (ANSA)
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