Debito

venerdì 29 marzo 2013

All wars are bankers’ wars – terza ed ultima parte


Pubblico la terza ed ultima parte della traduzione del bellissimo articolo di Michael Rivero, “All wars are bankers’ wars” (tutte le guerre sono guerre di banchieri) perchè, come già detto qui, mi è sembrato particolarmente bello ed efficace, nella sua sintesi. Per chi volesse approfondire suggerisco il documentario di Bill Still col suo “The Money Masters“, ma vi avverto, sono quasi 4 ore di documentario!

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By Michael Rivero
americanslavechains
Arrivati velocemente alla scarsità anche di terre come collaterale, il governo USA si imbarcò in un nuovo programma per sostenere la domanda internazionale di dollari, che stava andando a picco. Gli Stati Uniti approcciarono le nazioni produttrici di petrolio, perlopiù nel medio oriente, e gli offrirono un affare (di quelli che non si possono rifiutare, NdT). In cambio dell’impegno di vendere petrolio esclusivamente in dollari, gli Stati Uniti avrebbero garantito la loro sicurezza militare. Le nazioni ricche di petrolio avrebbero potuto spendere i loro dollari di carta negli Stati Uniti, in particolare in Certificati del tesoro statunitense,  rimborsabili grazie a future generazioni di contribuenti americani (a prezzo di nuove emissioni e nuovi debiti, NdT). Questa idea fu denominata i “petrodollari”. In effetti, gli USA, non più in grado di garantire il dollaro con l’oro, lo stava ora garantendo col petrolio.Il petrolio di qualcun altro. E la necessità di controllare le nazioni ricche di petrolio ha forgiato la politica estera Americana in quella regione da quel momento in poi.

Ma nel momento in cui le capacità produttive e agricole dell’America stavano calando, le nazioni produttrici di petrolio si trovarono di fronte ad un dilemma. Quelle montagne di banconote della Federal Reserve non erano poi in grado di comprare molto dagli USA perchè lì, oltre ai beni immobiliari, non c’era molto da comprare. Le auto e gli aerei dell’Europa erano di qualità superior e meno cari, mentre le sperimentazioni con i cibi OGM portava al rifiuto, da parte di intere nazioni, di comprare i raccolti degli Stati Uniti. La continua belligeranza di Israele contro i suoi vicini li portò a domandarsi se gli USA potessero rispettare i propri impegni nell’accordo petrodollari. La nazioni produttrici di petrolio cominciarono a domandarsi se non fosse il caso di vendere il loro petrolio in qualunque valuta l’acquirente avesse deciso di usare. L’Iraq, già di suo ostile agli USA dopo il Desert Storm, chiese di poter vendere il petrolio in Euro nel 2000 e nel 2002, e le nazioni Unite glielo accordarono sotto l’egida del programma “Oil for food“. Un anno dopo gli Usa re-invasero l’Iraq,fecero fuori Saddam Hussein, e rimisero il petrolio dell’Iraq in vendita solo in cambio di dollari.
Il deciso cambiamento di rotta della politica USA dopo il 9-11 e l’incondizionato supporto per la politica di Israele nel Medio Oriente indebolirono ulteriormente l’efficacia dell’accordo petrodollari e sempre più produttori di petrolio cominciano a parlare apertamente di vendere il loro petrolio in alter valute.
In Libya, Gheddafi aveva creato una banca centrale posseduta dallo stato e una valuta basata sul valore, il Gold Dinar. Gheddafi annunciò che avrebbe venduto il suo petrolio ma solo in cambio di Gold Dinar. Altre nazioni africane, vedendo la crescita del Gold Dinar e dell’Euro, e che il dollaro continuava la sua discesa a causa dell’inflazione, optarono per la nuova valuta Libica come mezzo di scambio. Questa mossa aveva la capacità di minare seriamente l’egemonia globale del dollaro. Il presidente francese Nicolas Sarkozy giunse perfino a chiamare la Libia una “minaccia” alla sicurezza finanziaria del mondo. Per cui gli USA invasero la Libia, uccisero brutalmente Gheddafi (pare che la lezione con Saddam non fosse stata abbastanza d’effetto), imposero una banca centrale privata e rimisero il petrolio libico in vendita solo per dollari. L’oro che avrebbe dovuto essere a garanzia del Gold Dinar non è stato, si dice, più trovato.
Secondo il generale Wesley Clark, il piano per la “dollarificazione” delle nazioni produttrici di petrolioincludeva sette obiettivi, Iraq, Syria, Lebanon, Libya, Somalia, Sudan, e Iran (il Venezuela, che osò vendere il proprio petrolio alla Cina in cambio di Yuan fu aggiunto dopo). Quello che vale la pena notare riguardo alle sette nazioni originariamente individuate dagli USA è che nessuna di loro è membro della Bank for International Settlements,  la banca privata centrale delle banche centrali, che si trova in Svizzera. Questo voleva dire che queste nazioni decidevano da sè come far funzionare le loro economie nazionali, anzichè sottoporsi ai capricci di banche centrali private.
Ora i mirini delle banche sono puntati sull’Iran, che osa avere una banca centrale statale e vendere il loro petrolio nella valuta che preferiscono. L’agenda di guerra è, come sempre, costringere gli iraniani a vendere il loro petrolio solo in dollari e costrinegrli ad accettare una banca centrale posseduta da privati. La Malaysia, una delle nazioni senza una banca centrale controllata dai Rothschild, è in questo momento invasa da una forza denominate “Al Qaeda”, e con la morte del Presidente Hugo Chavez, sono più facili da raggiungere gli obiettivi di imporre un regime favorevole agli USA e ad una banca centrale privata al Venezuela.
Il governo Tedesco ha recentemente chiesto il ritorno di alcuni dei suoi lingotti d’oro dalla Banca di Francia e dalla Federal Reserve. La Francia ha già detto che ci vorranno 5 anni per restituire alla Germania l’oro. Gli Stati Uniti hanno detto che ci vorranno 8 anni per restituire l’oro della Germania.Questo fa pensare che forse la Bank of France e la Federal Reserve hanno usato l’oro depositato per altri scopi, probabilmente a copertura di contratti future per tenere artificiosamente basso il prezzo dell’oro o per mantenere gli investitori negli equities markets, e le banche Centrali stanno cercando un modo per trovare nuovo oro per coprire la mancanza e prevenire una corsa all’oro. E così diventa inevitabile che la Francia invada il Mali, a parole per combattere Al Qaeda, con gli USa a far da rinforzo. Guarda caso il Mali è uno dei maggiori produttori d’oro al mondo, con l’oro che copre l’80% delle esportazioni del Mali. La guerra per le banche è una cosa che più ovvia non si può.
Il Messico ha chiesto una visione fisica delle proprie reserve di oro presso la Bank of England, e assieme alle vaste reserve di petrolio del Venezuela’s (maggiori dell’Arabia Saudita), le miniere d’oro del Venezuela sono un tesoro ambito da tutte la banche centrali che hanno giocato e perso con i lingotti d’oro degli altri. Da cui ci possiamo aspettare un cambiamento di regime se non una imminente invasione.

Siete stati formati da un sistema scolastico pubblico e da media che vi hanno continuamente assicurato che i motivi per tutte le guerre e per gli assassini sono molti e diversi. Gli USA fingono di voler portare democrazia alle terre conquistate (non è vero; di solito quello che ottengono dopo un rovesciamento di regime è l’imposizione di una dittatura, come quando nel 1953 il colpo di stato in Iran contro il presidente democraticamente eletto Mohammad Mosaddegh e l’imposizione della Shah, o nel 1973 quando la CIA rovesciò il governo eletto democraticamente in Cile del presidente Allende per mettervi al suo posto Augusto Pinochet), o di salvare una popolazione da un crudele oppressore, o di vendicare il 9-11, o quella scusa, tirata in ballo ogni volta, delle armi di distruzione di massa. Gli assassini sono sempre passati come azioni di pazzi solitari per nascondere i veri scopi.
Il vero scopo è semplice. È la schiavizzazione della gente tramite la creazione di un falso senso di obbligo. Questo obbligo è falso perchè il sistema delle banche centrali, per come è definito, crea sempre più debito che denaro. Il sistema delle banche centrali private non è scienza, è religione: un insieme di regole arbitrarie create a beneficio della casta sacerdotale, costituita dai titolari di queste banche. La frode continua, spesso con risultati letali, perchè la gente è indotta a ritenere che questo sia l’unico sistema possibile, e che non ci sia alcuna alternativa da immaginare o sognare. Questo valeva anche per altri due sistemi di schiavizzazione, il potere per investitura divina e la schiavitù, entrambi creati per ingannare la gente e renderla obbediente, ed entrambi oggi unanimemente riconosciuti illegittimi dalla civiltà moderna. Oggi stiamo in un tempo della storia umana in cui ci renderà conto che che governare attraverso il debito, o tramite il sistema dele banche centrali private tramite l’emissione di denaro ceduto a debito è altrettanto illegittimo. Funziona solo fintanto che la gente pensa che sia l’unica strada percorribile.
Ma dovete capire questo, sopra ogni altra cosa: le banche centrali private non sono lì per servire la gente, la comunità, o la nazione. Le banche centrali private sono lì per servire i loro proprietari, per farli ricchi al di là di ogni immaginazione e tutto al costo dell’inchiostro, della carta, e della necessaria corruzione del giusto ufficiale.
Dietro a tutte queste guerre, a tutti questi assassini, le centinaia di milioni di orribili morti di tutte le guerre c’è una singola linea politica dittatoriale. I banchieri centrali privati permettono che chi fa le regole di governare ad una condizione: che le genti delle nazioni siano schiavizzate a loro. In mancanza di ciò, quel governante sarà ucciso, e la sua nazione invasa dale alter nazioni schiavizzate dale banche centrali.
Il cosiddetto scontro di civiltà di cui leggiamo sulle riviste di regime è in realtà una guerra fra sistemi bancari, con i banchieri centrali private che si impongono al resto del mondo, senza cura per quanti milioni debbano morire a questo scopo. In realtà il costante soffiare il fuoco sull’odio verso i musulmani è dovuto ad un fatto molto semplice. Come i primi cristiani (prima dei cavalieri templari), i musulmani vietano l’usura, cioè il prestito di denaro ad interesse. E quello è il motivo per cui il nostro governo insiste sul fatto che debbano essere uccisi o convertiti. Si rifiutano di sottomettersi a valute emesse a debito. Si rifiutano di essere schiavi del debito.
Ecco perchè i vostri ragazzi devono andare in guerra, versare il loro sangue per la ricchezza dei “drogati-del-denaro”. A malapena siamo sopravvissuti nei due conflitti mondiali. Nell’era della guerra nucleare e delle armi biochimiche, può essere che i banchieri privati siano disposti a correre il rischio di incenerire l’intero pianeta solo per soddisfare la loro avidità?
Pare proprio di sì.
Togliete le bandiere e la propaganda, tutte le guerre moderne sono guerre di e per i banchieri privati, combattute da terzi inconsapevoli e grondanti sangue che non sanno le vere ragioni, e dai quali ci si aspetta che siano felici di dare la propria vita. Il processo e molto semplice. Non appena le banche centrali private emettono la loro valuta come un prestito gravato da interesse, la collettività comincia ad indebitarsi. Quando la gente è stufa di indebitarsi, ecco che arrivano gli economisti Keynesiani che chiedono ai governi di prendere denaro a prestito per mantenere in funzione lo schema piramidale. Quando sia la gente che i governi rifiutano di indebitarsi ancora di più, ecco che cominciano le guerre, per spingere tutti quanti sempre di più nel profondo rosso del debito quando la guerra inizia, e per altri prestiti per la ricostruzione quando la guerra finisce. A guerra finita la gente è nella stessa situazione di prima, solo che i cimiteri sono molto più grabdi e tutti sono indebitati con le banche centrali per il resto del secolo. Ecco perchè Brown Brothers Harriman di New York finanziò l’ascesa di Adolf Hitler.
Fintanto che sarà permesso alle banche centrali private di operare, così come al giorno segue la note, inevitabilmente, ci sarà povertà., disperazione, e milionidi morti in interminabili guerre mondiali, fino a che la terra stessa si darà in sacrificio in fiamme a mammona..
La strada verso una pace vera e duratura passa per l’abolizione di tutte le banche private centrali, ovunque, e dal ritorno a valute emesse dallo stato e basate sul valore che consentano alla gente e alle nazioni di crescere in prosperità.

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